Le forze libiche sostenute dai raid americani hanno liberato il 70% di Sirte. Lo ha dichiarato all’agenzia Associated Press il sindaco della città diventata roccaforte dell’isis in Libia. Mokhtar Khalifa ha detto all’Ap che che i quartieri meridionali e occidentali della città costiera libica sono sotto il controllo dei soldati libici fedeli al governo riconosciuto dall’Onu guidato da el-Sarraj. «Il sostegno internazionale - ha precisato il sindaco - ha fatto una grande differenza» nella battaglia contro Daesh. Dal primo agosto, gli Stati Uniti hanno compiuto raid aerei prendendo di mira i bersagli strategici dell’Isis. Le forze libiche, capitanate dai miliziani di Misurata, hanno catturato ieri il centro congressi Ouagadougou di Sirte, considerato il quartier generale del sedicente stato islamico. Secondo fonti locali, il numero dei combattenti Isis in città si è ridotto ad alcune centinaia.
E sono state «date alle fiamme» le bandiere nere issate sui palazzi e sulle scuole di Sirte conquistati nelle scorse ore dalle milizie libiche. Lo ha riferito una fonte locale a Sirte stando al sito Alwasat. La stessa fonte ha aggiunto che i vessilli del Califfato si trovavano sui «tetti dell'ospedale Ibn Sina e del centro Ouagadougou», quartier generale dell'Isis. «Al loro posto sono state issate le bandiere dell'indipendenza».
Anche l’Italia sta dando il suo contributo alla riconquista. Alcune decine di militari italiani delle forze speciali, circa 30 unità, sarebbero già sul territorio libico tra Tripoli, Misurata e Bengasi con compiti di addestramento e assistenza alle milizie locali e alla coalizione anti-Isis per operazioni tuttora in corso. Si tratterebbe di pochi elementi facenti parti dei corpi d’elite (Col Moschin, reparti speciali Aeronautica, Gis) che agirebbero con le garanzie funzionali degli agenti segreti e sotto la guida diretta di Palazzo Chigi in base a un Dpcm in attuazione di un articolo del decreto missioni già anticipato dal Sole 24 Ore. I miliziani dell’Isis hanno conquistato Sirte nel 2015, facendo salire l’allarme in Occidente per la posizione strategica del porto, che si affaccia sul mar Mediterraneo. L’operazione per la riconquista della città è scattata in giugno ma ha incontrato forti resistenze a causa delle frequenti imboscate dei combattenti di Daesh. L’avvio dei raid americani ha cambiato il quadro, indebolendo l’Isis e consentendo ai soldati filo-governatovi di riprendere l’avanzata.
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