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Thailandia, altre bombe sui turisti: due morti, due italiani tra i…

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le autorità non parlano di terrorismo

Thailandia, altre bombe sui turisti: due morti, due italiani tra i feriti

(Epa)
(Epa)

Almeno quattro persone sono morte e una quarantina sono rimaste ferite - tra cui due italiani, non in pericolo di vita - in Thailandia in una decina di esplosioni che tra ieri e stamattina hanno colpito cinque località costiere nel sud del Paese, tra cui le mete turistiche di Hua Hin e Phuket. Gli attacchi, che non sono stati rivendicati, appaiono chiaramente coordinati. Mentre continuano le indagini, le autorità di Bangkok - notoriamente timorose degli effetti sul turismo - hanno escluso l'ipotesi terroristica e in particolare il terrorismo islamico, preferendo parlare di «sabotaggio locale». Due uomini sono stati arrestati proprio a Hua Hin. Lo riferisce la Bbc, aggiungendo che non sono state fornite ulteriori dettagli.

L'attacco più grave è avvenuto ieri sera a Hua Hin, 200 chilometri a sud di Bangkok. In una via adiacente a un popolare mercatino turistico, due ordigni sono esplosi a venti minuti di distanza, causando un morto e oltre 20 feriti tra cui due italiani. Sono un ragazzo di 21 anni, Lorenzo Minuti, e un uomo di 51 anni, Andrea Tazzioli, genovese. Il primo è stato curato in pronto soccorso per ferite minori, mentre il secondo, colpito alla schiena da una scheggia, è stato operato d'urgenza. «Ero a due metri dalla bomba, vicino alla signora che è morta. Sono stato fortunato», ha raccontato. «Festeggiavo il 51mo compleanno. Ero fuori, girato verso la strada. Il proprietario del bar mi ha chiamato dentro: in quel momento l'esplosione è avvenuta dietro di me».

Tazzioli, ex militare della Guardia di Finanza, che ha servito anche un anno in Afghanistan nel 2011, aggiunge: «Ho capito subito che non ero in pericolo di vita, ma intorno a me c'era il panico: vetri rotti, tavoli ribaltati, gente che urlava e scappava via». L’uomo era arrivato in Thailandia il 3 agosto ed era alla sua sesta visita nel Paese. Sarebbe dovuto ripartire proprio stasera.

Questa mattina la strategia coordinata degli attacchi è diventata evidente. Di nuovo a Hua Hin, altri due ordigni vicino alla torre dell'orologio hanno causato un morto. Un'altra vittima thailandese si è registrata a Surat Thani, più a sud, dopo una cerimonia per il compleanno della regina thailandese Sirikit. E poi a Phuket, nella turistica zona di Patong, un ordigno minore è esploso causando un ferito, e altre bombe minori sono state identificate e disinnescate dalla polizia. Alla luce di questa serie di attacchi, va contata tra gli attentati anche l'esplosione di ieri pomeriggio in un mercato a Trang, nell'estremo sud, che ha causato un altro morto. Sia a Hua Hin sia a Phuket, le autorità hanno invitato i turisti a evitare le zone affollate.

Thailandia, i rilievi dela polizia

Una terza persona era rimasta uccisa e due sono state ferite nell'altra doppia esplosione di ieri a Surat Thani. La prima si è verificata al di fuori della stazione di polizia marittima e la seconda mezz'ora dopo di fronte a una stazione di polizia, ha spiegato il capo della polizia di Surat Thani, Apichart Boonsriroj. La città è un punto di transito per i turisti diretti alle isole di Koh Samui e Koh Pha Ngan, note mete turistiche. La quarta vittima è morta nell'esplosione di un altro ordigno nella provincia meridionale di Trang, dove sono rimaste ferite sei persone.

Minori deflagrazioni si sono verificate a Phuket, una delle mete preferite dai turisti stranieri, dove è rimasta ferita almeno una persona, e a circa 200 km a nord della provincia di Phang Nga, dove - secondo media locali - un mercato popolare, affollato di turisti, è stato sventrato da un incendio. Gli attentati coincidono con l'84esimo compleanno della regina Sirikit, e proprio a Hua Hin, una delle zone colpite dalle bombe, si trova la residenza estiva della famiglia reale. Il premier thailandese Prayuth Chan-Ocha ha invitato alla calma: «Le bombe sono un tentativo di creare caos e confusione», ha detto ai giornalisti. «Non dobbiamo farci prendere dal panico», ha ammonito.

Ancora da chiarire la matrice degli attacchi. Un movimento separatista islamico è presente da oltre un decennio nell'estremo sud ed è responsabile di una guerriglia costata oltre 6 mila morti ma finora ha sempre colpito nelle quattro province dove è attivo e non ha mai mostrato nessun legame con il terrorismo islamico globale o con l'Isis. È possibile anche un movente politico, dopo l'approvazione della nuova Costituzione nel controverso referendum di domenica scorsa che rafforza il potere dell’esercito nel sistema istituzionale thailandese.

Lo stesso premier Prayuth Chan-ocha ha indirettamente puntato il dito contro l'opposizione. Il fatto che oggi sia l'84esimo compleanno della regina, e che i militari ora al potere siano i più strenui difensori della monarchia, rafforza l'ipotesi di attacchi simbolici per lanciare messaggi. Nell'attesa di fare chiarezza, la Thailandia è oggi in stato di allerta. Anche nel caso dell'attentato contro il santuario a Erawan un anno fa, che causò 20 morti, le autorità di Bangkok cercarono in tutti i modi di evitare la parola “terrorismo”. Nel Paese, che quest'anno registrerà oltre 30 milioni di arrivi di stranieri, il settore turistico contribuisce al 10 per cento del Pil: quest’anno è previsto il nuovo record di ingressi, con 32 milioni di visitatori.

Le province a maggioranza musulmana del Sud della Thailandia sono teatro di violenze indipendentiste, che affondano le radici negli anni successivi alla seconda guerra mondiale e che sono diventate più gravi dal 2001. Nell’area, sottoposta a legge marziale, l’opposizione al regime militare di Bangkok è molto sentita. Nei giorni a cavallo del referendum costituzionale di domenica scorsa, che ha rafforzato i poteri della giunta, si sono verificati 35 attentati dinamitardi “minori”.

L’Unità di Crisi della Farnesina, nella sezione del sito “Viaggiare Sicuri” scrive che «le autorità locali hanno elevato il livello di allerta per le forze sicurezza, invitando ad evitare assembramenti, luoghi affollati, cerimonie pubbliche e a limitare gli spostamenti non necessari. Strade, trasporti e aeroporti funzionano regolarmente. Si raccomanda ai connazionali di seguire scrupolosamente queste indicazioni e di tenersi informati sugli sviluppi della situazione sui media». Il ministero degli Esteri, citando inoltre le località in cui si sono verificate le esplosioni - Hua Hin (circa 150 chilometri a sud di Bangkok), Surat Thani (circa 600 km a sud di Bangkok), e minori deflagrazioni a Phuket (Patong) e Phang-nga (zona di Kao Lak) - ricorda che «in caso di emergenza» si può «contattare l'Ambasciata d'Italia a Bangkok al numero 0066.81.825.61 03».

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