
Il ministro tedesco dell’Interno Thomas de Maizière ha chiesto un parziale divieto del burqa. «Siamo d'accordo per respingere il burqa, siamo d’accordo sull'introduzione per legge del principio che di debba mostrare il volto in contesti in cui questo è necessario per la nostra società: al volante, nel corso di procedure amministrative, nelle scuole e nelle università, nella pubblica amministrazione e nei tribunali», ha detto il capo dell’Interno dopo una riunione con i suoi omologhi conservatori a livello di Laender.
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Ieri la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva dichiarato che il burqa è un «ostacolo all’integrazione». E ha precisato che spetta al ministro dell’Interno trovare il modo di applicare per legge il divieto del velo integrale nelle situazioni che lo richiedono.
Si allunga intanto in Francia la lista di comuni dove è vietato il burkini, il costume da bagno femminile che copre la figura dalla testa ai piedi seguendo i dettami islamici. Dopo Cannes, Villeneuve Loubet e Mandelieu, si sono aggiunti Saint Jean Cap Ferrat, Beaulieu sur Mer, Eze, Villefranche e Cap d’Ail, arrivando a otto solo nella Costa Azzurra. Comuni le motivazioni addotte, proibendo l’accesso a chi non dispone di un abbigliamento «corretto, che rispetta i costumi, il principio di laicita' e le regole d'igiene».
Ma l’iniziativa non è limitata alle coste meridionali francesi. Uguali misure sono state adottate o annunciate anche in Corsica, nel nord (Le Touquet e Oye Plage) e a Leucate nel sud-est. Intanto, il dibattito continua ad animare il mondo politico. Se il partito conservatore d’opposizione i repubblicani non ha preso una posizione ufficiale, diversi membri hanno pubblicamente espresso la propria adesione, chiedendo anzi misure specifiche contro il burkini.
Verso divieto parziale del burqa in Germania
Dalla deputata Ue e candidata alle primarie Nadine Morano è arrivata la richiesta di una legge ad hoc, «è il minimo che si deve fare»: il burkini «è la declinazione del velo integrale in spiaggia, è una pubblicità ambulante per l’islam radicale che i francesi non sopportano». Sulla stessa lunghezza d’onda Marine Le Pen, leader del partito ultra-nazionalista Front National, convinta che si tratti di «una questione di laicità repubblicana, di ordine pubblico, ma soprattutto dell'essenza della Francia».
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