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Il golpe dimenticato, i sondaggi e Putin

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L'Analisi|25 anni fa il colpo di stato

Il golpe dimenticato, i sondaggi e Putin

Solo all’ultimo minuto il Comune di Mosca ha autorizzato una marcia che dalla Casa Bianca russa - sede del governo - arriverà fino al monumento che ricorda il sacrificio di Dmitrij Komar, Ilja Kricevskij e Vladimir Usov, le vittime del golpe che 25 anni fa avrebbe voluto riportare indietro nel tempo l’Unione Sovietica, finendo invece per affrettarne lo sgretolamento.

L’autorizzazione è valida per un meeting di non più di cento persone, ma forse questo non sarà un problema: non sono tanti i moscoviti ansiosi di celebrare quei tre giorni d’estate in cui le parole di Boris Eltsin - libertà, democrazia - custodivano ancora grandi speranze per il futuro. Oggi, secondo un sondaggio dell’istituto indipendente Levada, solo il 16% dei russi sarebbe pronto a scendere in strada per opporsi a un tentativo di tornare a un regime sovietico. E soltanto il 48% si è dimostrato in grado di descrivere cosa avvenne esattamente, tra il 19 e il 21 agosto 1991.

C’è poi chi punta sulle nostalgie sovietiche per guadagnare consensi nella campagna elettorale per il rinnovo della Duma, a settembre: «Torniamo ai confini dell’Urss» è lo slogan scelto dai “liberaldemocratici” di Vladimir Zhirinovskij, parole che campeggiano perfino sugli schermi posti sopra i check-in degli aeroporti, a provocare in particolare i passeggeri in viaggio per le repubbliche ex sovietiche che da quel golpe di 25 anni fa ottennero l’indipendenza.

Quella ucraina, celebrata il 24 agosto, è una delle ragioni per cui in Russia il golpe suscita così poco entusiasmo. Né il presidente né Dmitrij Medvedev, attuale premier, parteciperanno a eventi pubblici, informa il Cremlino. Piuttosto, ieri Vladimir Putin è volato in Crimea, a rimarcare che non tutto quanto avvenne nel 1991 è irrevocabile.

Dalla penisola tornata nella Federazione nel 2014 Putin ha detto di non avere intenzione di interrompere le relazioni con le autorità ucraine, accusate nei giorni scorsi di aver inviato in Crimea dei “sabotatori” venuti alle armi con i militari russi: in un momento di grandissima tensione tra la Crimea e il Donbass, dove Kiev denuncia una nuova mobilitazione militare che potrebbe far riesplodere un conflitto mai risolto. «I nostri partner a Kiev vogliono un’escalation», ha detto Putin dalla base aerea di Belbek, vicino a Sebastopoli. Qui il mese prossimo sono in programma imponenti esercitazioni militari, ma non tutti sono convinti che - come temono le autorità di Kiev - Mosca stia pensando seriamente a un’invasione. Piuttosto, è probabile che da qui alle elezioni del 18 settembre Putin intenda enfatizzare l’”effetto Crimea” che gli ha regalato una popolarità record, ben superiore all’80%. Non è certo il ricordo del golpe del ’91 a portare voti.

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