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La Carinzia offre 11 miliardi di euro per il crac di Hypo Alpe Adria (e per…

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Ai creditori il 90% dei bond

La Carinzia offre 11 miliardi di euro per il crac di Hypo Alpe Adria (e per evitare la bancarotta)

Reuters
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Dopo aver mancato il 14 marzo scorso l’obiettivo di mettere la parola fine alla tormentata vicenda del crac di Hypo Alpe Adria, Vienna ci riprova con una proposta più interessante. Agli obbligazionisti della Heta, la “bad bank” della banca austriaca, è stato offerto un riacquisto scontato dei bond, che se rifiutato potrebbe mandare in bancarotta la regione austriaca della Carinzia. L'offerta per il riacquisto con uno sconto di circa 11 miliardi di euro in titoli di Hypo ha fatto calare il valore di Heta, offerta che segue almeno in parte le nuove norme Ue del bail-in, cioè quelle che coinvolgono i creditori e non solo i contribuenti, nei salvataggi bancari.

L'accordo mette fine a più di un anno di aspri litigi tra l'Austria, la provincia della Carinzia, le banche e gli assicuratori tedeschi che costituivano la maggior parte degli investitori di Heta. In Austria, la débâcle finanziaria della Hypo Alpe Adria dopo le sue disastrose avventure nei paesi della ex Jugoslavia, i cui debiti erano garantiti dalla regione della Carinzia, ha minacciato di provocare il primo fallimento di una regione austriaca.

«Siamo certi che l’offerta sarà accolta positivamente e che la Carinzia sarà salvata da una pericolosa minaccia», ha detto Gaby Schaunig, segretario finanziario della Regione. Il governo austriaco e la Regione meridionale al confine con l’Italia - meta molto gettonata dai turisti italiani - hanno concordato un'offerta decisamente più attraente con gli obbligazionisti, tra cui Commerzbank e Dexia Kommunalbank in maggio, dopo che i creditori avevano respinto sei mesi fa una proposta più penalizzante.

Evidentemente l’entità della perdita per gli obbligazionisti nel bail-in è materia di negoziaziazione e non è scritta nelle Tavole di Mosè. Deutsche Bank, che detiene obbligazioni subordinate con un valore nominale di 200 milioni di euro, aveva lamentato una disparità di trattamento dei creditori nel corso della prima offerta. Con la nuova offerta, la Carinzia, aiutata da prestiti da parte del governo centrale di Vienna, sta offrendo di ripagare ai creditori senior il 75 per cento del valore nominale originario e ai creditori di obbligazioni subordinate il 30 per cento.

Con una popolazione di 560mila baitanti e un budget annuale di poco più di 2 miliardi di euro, la Carinzia, un tempo governata dal populista di destra Jorg Haider, rischia il fallimento se non si dovesse raggiunge un accordo con i creditori. Gli obbligazionisti senior possono reinvestire i profitti in un investimento a lungo termine, obbligazioni a zero coupon garantiti dal governo federale. Agli obbligazionisti junior sono offerte cambiali a lungo termine per il reinvestimento. I creditori possono vendere i nuovi bond dopo 60 giorni: alla fine il tasso di rimborso complessivo arriverà per gli obbligazionisti senior al 90% e al 45% per gli obbligazionisti subordinati.

I creditori hanno tempo fino al 7 ottobre per rispondere alla proposta. I membri dei tre maggiori gruppi di creditori hanno già detto che sosterranno l'offerta. Comunque una maggioranza di due terzi è necessaria per accettare l'offerta, di cui almeno il 25 per cento degli obbligazionisti senior e il 25 per cento degli obbligazionisti subordinati. L’offerta è stata pubblicata sui giornali austriaci, tedeschi e lussemburghesi. Il ministro delle Finanze austriaco spera che la lunga controversia sarà risolta quest'anno. Tuttavia, non può escludere la possibilità che alcuni creditori possano rifiutare l'offerta e adire in giudizio l’Heta.

Otto anni dopo il crollo di Lehman Brothers, trattare con istituti di credito falliti nell’Unione euopea resta una corsa ad ostacoli. Salvataggi in Portogallo, Grecia e Italia hanno innescato varie proteste per i diversi trattamenti riservati ai vari creditori e portato a nuove norme comunitarie, che però non hanno appianato le difficoltà.

L’agenzia di controllo del mercato finanziario austriaco ha preso il controllo di Heta l’anno scorso in sede di prima applicazione delle nuove disposizioni. L’agenzia ha tagliato passività di Heta del 54 per cento e ha esteso le scadenze di tutti i debiti ammissibili, poi ha congelato i rimborsi dei bond in scadenza.

Nel mese di giugno una controversia legale per il pieno rimborso delle obbligazioni Heta comprate dalla FMS, un equivalente tedesco di Heta, è stata portata davanti alla Corte di giustizia europea. Un’eventuale sentenza a favore della domanda della FMS tedesca per il rimborso di obbligazioni per un valore di 200 milioni di euro, oltre gli interessi, potrebbe indurre ad ulteriori rivendicazioni da parte dei creditori tedeschi e innescare l'insolvenza di Heta. Una storia ancora aperta, dunque, e con possibili sviluppi imprevisti.

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