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Moscovici: presto una proposta per un fisco (più) comune…

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ecofin di bratislava

Moscovici: presto una proposta per un fisco (più) comune europeo. Dijsselbloem: multinazionali Usa dovranno adeguarsi

Pierre Moscovici, commissario agli Affari economici, e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan (Epa)
Pierre Moscovici, commissario agli Affari economici, e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan (Epa)

Il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici, all’Ecofin di Bratislava, ha confermato che tra fine ottobre e metà novembre sarà presentata una proposta della Commissione per creare una base imponibile comune (Common consolidated corporate tax base o CCCTB). «Non c’è un momento migliore per rilanciarla, so che la frustrazione dei cittadini cresce», ha detto Moscovici, ribadendo che la decisione sulla Apple «manda il segnale chiaro che gli anni dell’evasione sono finiti e non si possono aggirare le regole degli aiuti di Stato».

Tutte le aziende, di qualunque origine, «devono pagare la giusta quota di tasse sui profitti, dove vengono fatti». Al termine dell’Ecofin, che ha discusso anche di fisco, Moscovici ha inoltre raccontato di aver trovato gli Stati piuttosto «favorevoli a progredire in questo momento», anche se non c’è ancora un’intesa su tutto». Moscovici ha inoltre ricordato che per approvare la proposta serve l’unanimità.

I tempi «stanno cambiando»
I tempi «stanno cambiando» e le grandi multinazionali Usa che finora hanno goduto di trattamenti fiscali di favore in alcuni paesi europei, come Apple in Irlanda, dovranno adeguarsi. Questo è stato l’analogo commento del presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin. «Le compagnie multinazionali hanno il dovere di pagare le tasse in modo giusto e credo che dobbiamo lavorare tutti insieme per assicurarci che sia così», ha affermato Dijsselbloem, «il mio messaggio a queste aziende è che stanno combattendo la battaglia sbagliata. Dovete superarlo, i tempi stanno cambiando e dovete pagare le vostre tasse in maniera giusta. Parte di esse saranno negli Usa, parte in Europa. Quindi preparatevi a farlo».

“Le compagnie multinazionali hanno il dovere di pagare le tasse in modo giusto e credo che dobbiamo lavorare tutti insieme per assicurarci che sia così”

Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo 

La richiesta ad Apple e la risposta di Dublino
La richiesta ad Apple di versare 13 miliardi di tasse arretrate all’Irlanda, che faceva pagare all’azienda di Cupertino un’imposta sugli utili pari allo 0,005% considerata da Bruxelles aiuto di Stato, è stata uno degli argomenti al centro dei colloqui tra i ministri intervenuti a Bratislava. Il rappresentante di Dublino, Michael Noonan, ha ribadito l’intenzione di ricorrere alla Corte di Giustizia Ue contro l’ingiunzione, che priverebbe l’Irlanda dello status di paradiso fiscale di fatto che ha attratto nella verde isola i colossi della Silicon Valley.

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