NEW YORK - Lael Brainard cerca di inviare un messaggio rassicurante ai mercati in preda a nuovi terrori da politica monetaria. Il governatore della Federal Reserve ha sottolineato che la politica monetaria dovrebbe restare rivolta a sostenere la crescita, per tenere conto anche delle sfide davanti all'economia globale. E così facendo ha allontanato la prospettiva di una imminente stretta. «L'incertezza degli sviluppi economici consiglia prudenza nel rimuove la politica accomodante», ha detto . «Credo che questo approccio sia stato efficace negli ultimi mesi, aiutando progressi nell'occupazione e nell'inflazione».
Wall Street nel pomeriggio ha risposto con un sospiro di sollievo, guadagnando oltre l'1% dopo le forti perdite subite venerdì scorso. Il dollaro ha perso quota.
Brainard, tra gli ultimi arrivati nel board della Banca centrale americana, è da sempre una prevedibile “colomba”, anzi una super-colomba. Tutta a favore di continuo sostegno all'economia e di rinvii sine die dei rialzi nei tassi di interesse. Ma il suo discorso oggi verso le 13 ora americana a Chicago era atteso con un'ansia spasmodica: davanti ai segnali contradditori arrivati dagli esponenti della Fed nelle ultime settimane su una prossima stretta, le sue parole, gli accenti e le eventuali variazioni nel suo giudizio, potrebbero diventare più rivelatrici di un intervento del presidente Janet Yellen. Riaffermando cautela potrebbe aver rafforzato le chance che Fed non intervenga con una stretta già al prossimo vertice del 20 e 21 settembre.
Anche per una ragione tutta particolare: il suo discorso è stato annunciato d'improvviso, soltanto di recente, contrariamente alle abitudini di accurata programmazione della Banca centrale. Ed è stato l'ultimo discorso di un governatore con diritto di voto nel Federal Open Market Committee prima dell'avvento del cosiddetto “quiet period”, il periodo nel quale ai governatori viene vietato parlare di politica monetaria a ridosso di un imminente vertice.
Gli investitori, dopo aver a lungo scommesso che la Fed sarebbe rimasta ferma in questa occasione, soffrono di recente di nuovi grandi dubbi: numerosi esponenti dell'istituto centrale americano hanno mantenuto aperta la possibilita' di una stretta imminente davanti a segnali di relativa solidita' dell'espansione domestica nella seconda metà del 2016 e li hanno colti di sorpresa.
“Il suo discorso era atteso con un'ansia spasmodica dopo i segnali contradditori arrivati dagli esponenti della Fed nelle ultime settimane su una prossima stretta”
A queste perplessità si aggiungono le continue e pesanti incongnite sullo stato di salute della ripresa globale e le intenzioni e l'efficacia delle politiche seguite dalla Banca centrale europea e dalla Bank of Japan. Tutto questo in un clima che ha visto gli indici di Borsa americani negli ultimi mesi spingersi a nuovi record e quindi diventare sempre piu' vulnerabili a sorprese o shock.
Brainard, in un simile clima di tensione, è così considerata un ago della bilancia per quanto insolito. Raramente un suo intervento era stato sotto simili riflettori: il 54enne governatore della Fed era stata anche un alto funzionario del Tesoro dell'amministrazione di Barack Obama dal 2010 al 2013, occupandosi di affari internazionali, prima di essere nominata dalla Casa Bianca e confermata dal Congresso nel board della Banca centrale. In precedenza era stata senior fellow al centro di ricerca Brookings Institution.
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