LONDRA - Le divisioni sociali e il divario tra ricchi e poveri in Gran Bretagna hanno contribuito a Brexit, secondo Oxfam. La decisione di lasciare l'Unione Europea è stata in parte un voto di protesta dei ceti meno abbienti che si sentono esclusi dalla vita economica e privi di opportunità.
L'ente di beneficenza britannico ha pubblicato oggi un rapporto che dimostra che l'1% della popolazione – 634mila persone – è venti volte più ricco dei 13 milioni di poveri. La Gran Bretagna è quindi uno dei Paesi avanzati dove il divario tra ricchi e poveri è più profondo. L'analisi di Oxfam è basata su dati forniti da Credit Suisse. Il 10% della popolazione britannica possiede il 54% della ricchezza totale del Paese, e l'1% più ricco ne controlla il 23%, mentre il 20% di poveri si divide un misero 0,8% della ricchezza.
Oxfam ha lanciato un appello alla premier Theresa May, chiedendole di approvare riforme per ridurre il divario economico e sociale, che è andato aumentando negli ultimi dieci anni. L'ente ha presentato un piano in quattro punti, che prevede riforme fiscali per costringere le grandi imprese a pagare la loro giusta quota di tasse; limiti agli stipendi di ceo e dirigenti; più finanziamenti per apprendistati e corsi di formazione e una presenza maggiore di rappresentanti dei lavoratori nei consigli di amministrazione.
«Tre decenni di profonda ineguaglianza hanno avuto un impatto fortissimo sulla Gran Bretagna, portando molte persone a ritenere di non avere una voce e di essere esclusi da ogni opportunità politica o economica», sottolinea il rapporto. «Quale che sia l'opinione su Brexit, il referendum ha rivelato le divisioni sociali, con molti elettori che hanno espresso la loro sfiducia nel sistema e hanno votato per il cambiamento sperando che potesse portare a un miglioramento delle loro condizioni economiche».
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