Il vertice europeo di Bratislava lascia strascichi nel dibattito politico italiano. Matteo Renzi è tornato sulle conclusioni del Consiglio europeo informale, che aveva l’obiettivo di rilanciare la Ue dopo lo “schiaffo” del referendum su Brexit. Obiettivo non ancora centrato, secondo il presidente del Consiglio, tornato a criticare la posizione assunta dai partner europei - Germania e Francia in testa - su due temi chiave: crescita economica e immigrazione.

«Dobbiamo riconoscere che la ricetta dell'austerità dell'Europa era sbagliata, e quella della crescita degli Usa di Obama era ed è giusta: lo dicono i numeri,
la realtà», ha detto Renzi, di ritorno a Firenze da Bratislava. «Cosa è accaduto dopo la Brexit? - si è chiesto - Si è fatto un percorso per arrivare al vertice di Bratislava, dove si è deciso che poi faremo un altro vertice a Roma nel marzo 2017, e alla fine ieri si è detto più o meno le stesse cose. Rispetto all'incontro di Ventotene non si sono fatti passi in avanti su temi come crescita e immigrazione». Anche sul dramma dei migranti il premier è tornato a criticare l’approccio europeo, che difetta di solidarietà: «Sull'immigrazione, il punto non è che noi vogliamo accogliere e loro no. Se è giusto salvare tutti in mare, non è giusto accogliere tutti solo in Sicilia e Puglia. Noi siamo italiani, quindi generosi, però non possiamo lasciare che un problema come l'immigrazione esploda per l'incapacità dell'Europa».

Ieri il vertice europeo aveva fatto segnare una unità d’intenti tra Francia e Germania per rilanciare un’Unione Europea in difficoltà ma l’Italia, almeno in parte, si è appunto sfilata. E lo ha fatto attraverso parole insolitamente dure da parte del presidente del Consiglio. È finito così il vertice informale dei capi di Stato e di Governo della Ue a 27 - per la prima volta orfana della Gran Bretagna - con una conferenza stampa congiunta Merkel-Hollande e una dichiarazione sottoscritta da tutti i leader. Ma a fare notizia sono le parole di Matteo Renzi al termine del summit.

«Non posso fare una conferenza stampa congiunta con Merkel e Hollande se non condivido le loro conclusioni su economia e immigrazione - ha dichiarato il premier - Non è polemica, l'Italia non la pensa allo stesso modo degli altri».
Su questi due temi, sottolinea, «siamo distanti». «Esco da questo summit molto più convinto delle possibilità che ha l'Europa e molto più convinto che per l'Italia iniziano sei mesi particolarmente impegnativi in Europa, da qui al 25 marzo. Siccome si chiude a Roma - dove si svolgerà un vertice europeo a 60 anni dal Trattato di Roma pe rilanciare il processo di integrazione, ndr - o bene bene o male male».

«Non devo fare una recita a copione per far vedere che siamo tutti uniti», ha aggiunto ieri il premier. «L'Italia non è innamorata di un formato, se Francia e Germania vanno d'accordo sono felice per loro. È evidente - ha aggiunto - che la politica economica della Ue non ha funzionato e infatti l'Europa cresce meno degli Stati Uniti». Renzi ha poi criticato il meccanismo del fiscal compact (il Trattato Ue che impone agli Stati membri l’equilibrio di bilancio): «Secondo noi non ha futuro. Magari ci fosse il patto di stabilità: c'è il fiscal compact e sul fiscal compact siamo pronti a fare una bella riflessione, perché quando fu approvato - nel marzo 2012, ndr - prevedeva un quinquennio».

Il Consiglio europeo informale di Bratislava ha approvato oggi una dichiarazione, sottoscritta da tutti i partecipanti, che tratteggia un percorso per rilanciare l’Unione dopo il referendum britannico. «Sebbene un paese abbia deciso di lasciarla, l'Unione europea resta indispensabile per il resto di noi - si legge nella “Dichiarazione di Bratislava” - La Ue non è perfetta ma è il migliore strumento» davanti alle nuove sfide. I Ventisette affermano che «abbiamo bisogno di migliorare le comunicazioni tra noi, stati membri, con le istituzioni europee, ma ancora di più con i cittadini» e «focalizzarsi» sulle loro attese «con coraggio per affrontare le soluzioni semplicistiche delle forze estremiste e populiste». Germania e Francia «lavoreranno molto intensamente nei prossimi mesi affinché tutto questo abbia successo», ha detto al termine Angela Merkel. Per il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, la valutazione sul vertice «è sobria ma non pessimistica».

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