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Voto anticipato di tre mesi per favorire il governo

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elezioni parlamentari in russia

Voto anticipato di tre mesi per favorire il governo

Il palazzo della Duma (Epa)
Il palazzo della Duma (Epa)

Il 18 settembre si vota in Russia per il rinnovo della Duma (la Camera bassa del Parlamento), oltre che per eleggere i governatori di sette regioni e 39 consigli locali. Il voto è stato anticipato di tre mesi, da dicembre, una delle misure adottate dal Cremlino per “pilotare” il risultato nella direzione voluta: nei weekend di settembre la classe media – la fascia di elettori più critici verso il potere – spesso è ancora fuori città. E in questo modo il voto viene a precedere l'approvazione di una difficile manovra finanziaria, che per compensare il prezzo del petrolio dovrà inevitabilmente imporre sacrifici.

Si voterà anche in Crimea, divenuta parte della Federazione Russa nella primavera 2014 malgrado la penisola, per la maggior parte della comunità internazionale, sia ancora formalmente territorio ucraino. Dagli Stati Uniti dove è fuggito Garry Kasparov, uno degli esponenti più noti dell'opposizione russa, avverte che riconoscere queste elezioni equivale ad accettare l'annessione della Crimea alla Russia. La nuova Duma, sostiene Kasparov, non sarà mai legittima, perché avrà tra i suoi deputati esponenti di un territorio conteso.

Sul vincitore delle elezioni non ci sono dubbi. Russia Unita, il partito del potere, dovrebbe anzi consolidare il dominio sulla Duma grazie ai cambiamenti applicati ad hoc al sistema elettorale. Per la prima volta dal 2003, si torna infatti a un sistema misto: 225 seggi su 450 verranno assegnati in proporzione ai voti ottenuti nelle regioni dalle liste dei partiti (sbarramento al 5%); gli altri – maggioritario secco - andranno a chi otterrà più voti nei 225 collegi uninominali, in un unico turno. Novità voluta per diluire il voto dei centri urbani, più indipendente e meno manipolabile, e favorire Russia Unita: il partito domina le 85 assemblee legislative regionali e può schierare funzionari locali, direttori di fabbriche, personalità pubbliche sostenute dalla macchina politica dei rispettivi governatori.

Nello stesso tempo, è proprio grazie ai deputati vincitori nei singoli distretti che la prossima Duma potrebbe rivelarsi meno compatta e ubbidiente della precedente, poiché i rappresentanti del territorio daranno voce agli interessi e alle rivendicazioni locali, sia pure anche sotto la bandiera di Russia Unita. Le difficoltà che la crisi economica sta imponendo alle fasce di lavoratori maggiormente a rischio, per esempio nell'industria dell'auto, potrebbero inoltre rafforzare il voto di protesta, in molti casi in direzione del Partito comunista, oppure rafforzare l'astensione. Cosa che non disturba il Cremlino: una bassa affluenza è anzi auspicata, dal momento che Russia Unita può contare sugli elettori più “affidabili”, che non diserteranno le urne.

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