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Vigilia del voto a Berlino, incendiata l’auto della leader di AfD Frauke Petry

Frauke Petry a un comizio di Alternativa per la Germania a Berlino. (Reuters)
Frauke Petry a un comizio di Alternativa per la Germania a Berlino. (Reuters)

Atto di aggressione e intimidazione nei confronti di Frauke Petry, leader del partito euroscettico e anti-immigrazione Alternativa per la Germania (in tedesco Alternative für deutschland, AfD). A Lipsia ignoti hanno dato fuoco all’auto della Petry, azione ritenuta dolosa dalla polizia. L'attacco è avvenuto a tarda sera venerdì, ma finora non c’è stata alcuna rivendicazione. Petry ha scritto su Twitter: «Ieri la mia auto è stata distrutta in un incendio doloso. Ecco a che punto siamo arrivati».

Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere. L'anno scorso sconosciuti avevano dato fuoco alla macchina della numero due di AfD, Beatrix von Storch, a Berlino. Il nuovo partito era nato per iniziativa di alcuni economisti contrari a politiche lassiste nei confronti dei Paesi più indebitati della zona euro (a cominciare dalla Grecia). Tale atteggiamento si è poi trasformato, ampliando il focus all’imperativo di governare in maniera molto più stringente le nuove ondate migratorie ed ha raccolto sempre maggiori consensi tra gli elettori tedeschi, cavalcando l’opposizione alla politica della porte aperte della cancelliera Angela Merkel. Nel 2015 è stata doppiata la boa del milione di arrivi in Germania. Quest’anno il conto, dopo un progressivo cambio di direzione del governo, le previsioni parlano di almeno altri 500mila migranti.

Due settimane fa AfD ha raggiunto la soglia record del 20,8% alle elezioni regionali del Meclemburgo-Pomerania (nella ex Germania Est, una delle aree in cui le posizioni della destra euroscettica hanno maggior seguito nonostante il numero degli immigrati non sia paragonabile a quello di altre aree del Paese), superando la Cdu di Angela Merkel, scesa al 19 per cento. Il partito della cancelliera, che ha superato invece il test delle comunali in Bassa Sassonia della scorsa settimana, potrebbe subire un secondo duro colpo nella tornata elettorale di domani a Berlino.

Sono circa 2,5 milioni i berlinesi chiamati a rinnovare le istituzioni della città-stato. Il Parlamento del Land sarà chiamato a designare il governatore/sindaco, incarico che da 15 anni è nelle mani dei socialdemocratici.

Gli ultimi sondaggi prevedono che l'Spd arrivi ancora in testa (20%, accusando quindi un calo del 6%), anche se con un margine molto ristretto rispetto alla Cdu (attorno al 18%), attualmente sua alleata in un governo di Grande Coalizione, come a livello federale. Un'alleanza che potrebbe arrivare al capolinea visto che i due partiti non dovrebbero raggiungere la maggioranza assoluta, proprio per la prevista affermazione di AfD, data dai sondaggi al 15 per cento. L'ipotesi più accreditata al momento - nonché l'unica possibile se i sondaggi dovessero essere confermati - è quella di un governo a tre, composto da Spd, Verdi e Linke (sinistra radicale), guidata dal sindaco uscente, Michael Mueller.

C’è molta curiosità per come andrà la formazione politica di Frauke Petry nelle varie circoscrizioni della capitale, dove è probabile che il nuovo partito riesca a risvegliare la partecipazione politica e a mobilitare gli astensionisti, soprattutto nei quartieri dell'ex Berlino Est.

La capitale tedesca ha accolto l'anno scorso circa 79mila richiedenti asilo, di cui 52mila sono rimasti. Ma la loro accoglienza è stata sicuramente meno organizzata che altrove, suscitando critiche molto severe nei confronti dell'amministrazione, accusata di incapacità.

Berlino, città giovane e multiculturale, ospita un grande numero di stranieri (13,5%), nonché la più numerosa comunità turca di Germania. Fra le maggiori preoccupazione dei berlinesi la carenza degli alloggi e il conseguente aumento dei prezzi degli affitti. Inoltre nella capitale il tasso di disoccupazione è fra i più alti del paese. (Al.An.)

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