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Siria: dopo le accuse Usa, Mosca congela summit

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TENSIONI ALL’ONU

Siria: dopo le accuse Usa, Mosca congela summit

La zona  di Aleppo ancora sotto il controllo dei ribelli che ha atteso invano gli aiuti umanitari
La zona di Aleppo ancora sotto il controllo dei ribelli che ha atteso invano gli aiuti umanitari

Non solo la tregua in Siria decisa da Usa e Russia a inizio settembre non ha tenuto, ma la situazione se possibile è peggiorata. Il dibattito ieri all’Onu ne è stato una prova, e oggi dopo le accuse anglo-americane alla Russia c’è la replica di Mosca.

Ieri alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, convocata da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti per far cessare i bombardamenti su Aleppo, la Russia è stata accusata di “barbarie” e crimini di guerra.

Oggi il Cremlino risponde. La situazione in Siria è estremamente complicata e le accuse lanciate ieri da New York dai rappresentanti di Londra e Washington contro di noi sono inaccettabili, dice il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.

Secondo Peskov, Mosca non vede alcun senso nello svolgimento di un vertice di alto livello sulla Siria. «La situazione per ora è troppo amorfa per incontrarsi ad alto livello», dice, bisogna capire «a livello di esperti» le ragioni dei problemi esistenti e chi ne è responsabile. Secondo Peskov, la divisione tra opposizione moderata e terroristi in Siria, su cui si è impegnata Washington, non è ancora avvenuta. Il portavoce di Vladimir Putin ha poi avvertito che le dichiarazioni di ieri, arrivate da Usa e Gran Bretagna sul ruolo di Mosca nel conflitto in Siria, sono “inaccettabili”: «Notiamo - dice Peskov - che questo può causare gravi danni al processo di soluzione della crisi e ai nostri rapporti bilaterali».

Lavrov: le truppe Usa non obbediscono a Obama

Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov in un'intervista a Ntv è stato tagliente con la leadership americana: le forze armate Usa non “ascoltano molto” il presidente Barack Obama, ha dichiarato. «Nonostante il fatto che il comandante in capo Usa Barack Obama si sia detto a favore della collaborazione con la Russia» in Siria, «come lui stesso ha confermato in un incontro con Putin in Cina, sembra che le forze armate non obbediscano molto al loro comandante in capo», ha dichiarato Lavrov.

I russi ne hanno per tutti. Se la prendono anche con l'inviato speciale dell'Onu Staffan de Mistura che «fa gli interessi del gruppo di Riad», l'opposizione
siriana che fa capo all'Arabia Saudita, dice sempre Lavrov cje accusa il gruppo di Riad di aver “sabotato” il dialogo infra-siriano «dallo scorso maggio».

Aleppo, ospedale fuori uso per le bombe
L'ospedale Omar bin Abdelaziz di Aleppo, situato nel quartiere assediato di Maadi, è diventato inagibile dopo un bombardamento che ha causato un numero ancora non chiaro di feriti. Dalla citta', l'attivista Abu Muyahed al Halabi, della rete di opposizione Red Sham, ha detto che sono stati gli aerei russi ad attaccare il centro ospedaliero e che “ci sono stati solo feriti lievi, tra i quali alcune infermiere e medici”.

Soccorritori dopo bombardamenti su Aleppo est

Damasco sulla scia di Mosca
Il regime di Damasco è sulla linea di Mosca. Il governo siriano non ha intenzione di rinunciare ad un solo centimetro del suo territorio, dice all'agenzia nazionale 'Sana', l'ambasciatore siriano alle Nazioni Unite, Bashar al-Jaafari. Il rappresentante siriano ha nuovamente accusato alcuni Paesi membri del Consiglio per il presunto appoggio di questi alle formazioni terroristiche: “Noi crediamo che le richieste di alcuni membri permanenti di convocare queste riunioni siano un messaggio per Jabhat al-Nusra e altri gruppi terroristici affiliati per far sapere che il loro sostegno e la loro copertura politica continuano e non si fermeranno e che l'uso del terrorismo come arma per mettere pressione al governo siriano e ai suoi alleati politici è ancora in vigore”.

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