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«La Bce studia la graduale uscita dal Qe. Mercati nervosi». Wall Street in calo

La Bce studia il suo “tapering”. A sei mesi dalla fine ufficiale del suo quantitative easing la Banca centrale europea sta preparando una via di uscita. Secondo l’agenzia di stampa Bloomberg, che cita come fonti anonime funzionari della Bce, gli acquisti di bond e di titoli potrebbero essere ridotti, in quello che viene chiamato tapering, a un ritmo di 10 miliardi al mese, analogo a quello adottato dalla Federal reserve. Partendo dagli attuali 80 miliardi, passerebbero quindi sette mesi prima di azzerare definitivamente gli sforzo.

L’agenzia rivela che un consenso, tra i banchieri centrali, potrebbe già essere stato raggiunto. La notizia ha mosso i mercati, con Wall Street che ha accelerato al ribasso e le vendite (con relativo balzo dei rendimenti) che hanno interessato i titoli di Stato dell’eurozona. Anche i Treasury americani hanno sofferto un sell-off.

Al momento non è chiaro se, come diversi investitori si aspettano, gli acquisti di titoli - e quindi il tapering - potranno in realtà essere estesi oltre la scadenza ufficiale di marzo 2017: mancano quattro riunioni del board e, se i dati macroeconomici dovessero consigliarlo, un’estensione sarebbe possibile. Se un prolungamento, invece, non fosse deciso, a novembre 2017 il quantitative easing potrebbe essere formalmente chiuso. La fine degli acquisti ovviamente, non porterebbe immediatamente alla riduzione delle dimensioni del bilancio della Banca centrale, e quindi della base monetaria.

Ufficialmente, la Bce non ammette nulla, e si è limitata a rispondere riferendo le parole del presidente Mario Draghi nella conferenza stampa dell’8 settembre e nella successiva audizione al Parlamento europeo il 26 settembre, secondo il quale il consiglio direttivo non ha discusso questo argomento.

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