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La Ue porta al traguardo l’accordo globale sul clima

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LOTTA AL riscaldamento globale

La Ue porta al traguardo l’accordo globale sul clima

BRUXELLES – Il Parlamento europeo ha dato stamani a Strasburgo il suo benestare all’accordo sul clima, firmato in dicembre a Parigi da oltre 190 Paesi. L’Unione Europea è quindi in grado di ratificare il trattato e permettere al testo di entrare in vigore prima della fine dell’anno. L’assemblea ha approvato l’accordo, che impegna i Paesi che lo hanno sottoscritto a frenare il riscaldamento del pianeta, con 610 voti a favore, 38 voti contrari e 31 astensioni.
«Oggi l’Unione Europea ha trasformato l’ambizione sul clima in una azione per il clima», ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker a Strasburgo, dove il Parlamento europeo è in sessione plenaria. Il trattato internazionale deve servire a frenare il riscaldamento del pianeta entro i due gradi centigradi, rispetto alla temperatura predominante in epoca pre-industriale. Sull’Unione è stata fatta pressione in queste ultime settimane perché velocizzasse la ratifica.

In questo senso, l’iter utilizzato dai Ventotto è inedito. In una riunione ministeriale, i Paesi membri hanno deciso la settimana scorsa di dare il loro benestare politico, permettendo il voto di oggi in Parlamento, nonostante la trafila delle ratifiche nazionali non sia terminata (si veda Il Sole-24 Ore di venerdì). Alcuni Paesi membri hanno chiesto assicurazioni perché la procedura non diventi un precedente. Una dichiarazione in tal senso è stata firmata dai Ventotto.

Per entrare in vigore, l’accordo internazionale deve essere ratificato da almeno 55 Paesi, pari ad almeno il 55% delle emissioni nocive. Per ora, gli Stati che hanno ratificato l’intesa sono 62 per un totale di 51,89% delle emissioni nocive. Con il benestare europeo, il quorum è ampliamente superato. Hanno già ratificato i principali Paesi inquinanti al mondo: gli Stati Uniti, la Cina e l’India. La prima riunione operativa dei firmatari dell’intesa è prevista il 7 novembre in Marocco.

Il voto di oggi a Strasburgo è avvenuto alla presenza del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. L’uomo politico sudcoreano ha colto l’occasione per fare un nesso tra la lotta contro il riscaldamanento climatico e l'emergenza rifugiati che vede l'Europa in prima linea. «Dietro alle migrazioni vi sono molti fattori – ha detto – ma credo che se affrontiamo il cambiamento climatico ridurremo la necessità di molte persone a lasciare il loro Paese».

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