Mondo

Fed, Yellen: economia ad alta pressione contro la crisi

  • Abbonati
  • Accedi
conferenza a boston

Fed, Yellen: economia ad alta pressione contro la crisi

REUTERS/Yuri Gripas
REUTERS/Yuri Gripas

Un’«economia ad alta pressione» può essere molto utile contro i danni generati dalle recessioni, ma anche molto costosa. Il discorso della presidente della Federal Reserve Janet Yellen alla conferenza economica della Fed di Boston ha offerto due indizi un po’ contrastanti per capire le future scelte della banca centrale Usa, che sembra orientata a un lento rialzo dei tassi d’interesse.

Il discorso, molto teorico, ha difeso le scelte tenute finora dalla Fed: un’economia «ad alta pressione», ha detto Yellen, potrebbe anche aumentare la capacità produttiva attraverso un aumento della domanda, «incoraggiando investimenti aggiuntivi» mentre la forte domanda di lavoro potrebbe spingere molte persone ad entrare nel mercato e favorire la transizione da un’occupazione all’altra migliorando l’efficienza del sistema. È un po’ il ritorno a una visione keynesiana della domanda che modifica la capacità produttiva, dopo anni in cui si è pensato che nel lungo periodo sia determinata dai fattori che dominano l’offerta.

Yellen non ha voluto però che se ne traesse la conclusione - in realtà subito sposata dai mercati - che lo stimolo monetario possa durare indefinitamente. «Dobbiamo tenere a mente - ha spiegato - che un orientamento monetario accomodante, se mantenuto troppo a lungo, può avere costi che superano i benefici aumentando il rischio di instabilità finanziaria, o di danneggiare la stabilità dei prezzi. Più generalmente, i benefici e i costi potenziali di una simile strategia sono difficili da quantificare e altre forme di politica potrebbero essere più adatte a riparare i danni alla struttura dell’offerta (e quindi alla capacità produttiva, ndr) dell’economia».

Nulla, nel discorso, può in ogni caso far immaginare una “stretta” sui tassi troppo brusca. Yellen è stata chiara: la politica monetria ha bisogno di nuove strategie per incidere sulle aspettative di inflazione, «data la probabilità che l’economia globale possa continuare ad assistere a tassi d’interesse storicamente bassi, rendendo così improbabile che una riduzione dei tassi a breve termine, da sola, possa essere una risposta adeguata a una recessione futura».

© Riproduzione riservata