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La Cia pronta al cyberattacco raccoglie prove contro Putin

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La Cia pronta al cyberattacco raccoglie prove contro Putin

Il presidente Barack Obama
Il presidente Barack Obama

Mentre l’America si dilania sul prossimo presidente, Barack Obama chiude i suoi otto anni alla Casa Bianca con quella che assomiglia ad una riedizione della Guerra Fredda. Una guerra di parole quindi di nervi. Dai tempi dell’Unione Sovietica, Russia e America non erano così distanti. Due fronti dividono i due Paesi - Ucraina, Siria e in generale il Medio Oriente - ma una battaglia è già iniziata, il terreno di scontro è internet, i soldati sono gli hacker, che attaccano come fossero truppe e fanno intelligence come classiche spie. L’obiettivo dei russi, sostengono gli americani, è interferire nella Corsa alla Casa Bianca, il massimo evento politico d’Occidente.

Le «sgradevoli tattiche» di Putin
L’8 ottobre il presidente Obama mette fine a mesi di speculazioni e accusa la Russia di interferire nelle elezioni americane con attacchi online di hacker legati al governo di Putin. A giugno la prima prova di un’intromissione russa nelle elezioni americane con pirati informatici che entrano nei database del partito democratico in cerca di notizie su Donald Trump.

Oggi la tv Nbc riporta l’indiscrezione di funzionari Cia ex e in servizio con «conoscenza diretta di una cyber operazione su larga scala e segreta che ha lo scopo di attaccare e mettere in imbarazzo la leadership del Cremlino». Non si sa molto più di questa maxi operazione se non che l’agenzia di spionaggio avrebbe già aperto cyber doors, scelto gli obiettivi, raccolto i documenti che provano «le disgustose tattiche» di Putin.

Cremlino indignato: «Rozzi e villani»
La risposta del governo russo è già pronta, assicura il consigliere del Cremlino Iuri Ushakov: «Certamente, lo faremo. Questo è già al limite della villania». Gli Stati Uniti «stanno giocando con il fuoco» dice l’incaricato del Cremlino per la sicurezza informatica Andrei Krutskikh .«Nessuna azione contro la Russia rimarrà impunita» risponde tramite Interfax. «Invece di cercare una distensione e tentare di raggiungere un accordo, stanno cercando di spaventarci. Lo trovo sfacciato, rozzo e stupido».

Olimpiadi, prova generale
I russi, in verità, non sono accusati di offensive solo politiche ma hanno colpito anche le tipiche leve del soft power americano. Putin e il suo governo sono sospettati d’essere anche dietro alle rivelazioni sui campioni americani come la ginnasta Simone Biles, quattro ori alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, e la tennista a lungo numero uno del ranking mondiale Serena Williams - si è così scoperto che le due stelle prendevano sostanze dopanti anche se in modo lecito. Gli hacker russi del gruppo Fancy Bear legato all’intelligence avrebbero rivelato i certificati delle due come rappresaglia per l’esclusione della squadra russa dell’atletica leggera dalle Olimpiadi brasiliane dello scorso agosto. Non stupisce quindi che il New York Times scriva oggi degli stessi hacker che avrebbero violato l'e-mail del direttore scientifico dell'Agenzia anti doping americana, Matthew Fedoruk durante le Paralimpiadi.

Relazioni mai così tese dal 1973
Nelle stesse ore l’ambasciatore russo all'Onu, Vitaly Churkin, paragona l'attuale tensione con gli Usa a quella del 1973 con la guerra in Medio Oriente, quando la minaccia di una guerra tra l'Urss, che sosteneva gli arabi, e gli Stati Uniti, l'alleato più stretto di Israele, raggiunse il punto più alto dalla crisi dei missili a Cuba nel 1962. Churkin ha elencato una serie di cose che hanno deteriorato i rapporti bilaterali, dall'allargamento della Nato a est alla rivoluzione in Ucraina (”un colpo di stato” sostenuto dagli Usa, a suo avviso) sino alla Siria. Il diplomatico russo ha comunque ribadito che Mosca vorrebbe normalizzare i rapporti con gli Usa. «Se il cambio di amministrazione aiuterà, bene» ha detto.

L’attivismo di Mosca
In questa fase la Russia gioca abile su più tavoli. Putin dialoga con la Turchia di Erdogan e tenta di pilotare le trattative Opec sul prezzo del petrolio, oggi il governo di Mosca annuncia accordi su difesa ed energia con l’India e muove la portaerei Ammiraglio Kuznetsov nel Mediterraneo verso la Siria ma non ne specifica la missione.

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