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bilancio dei Fondi EFSi

Scannapieco (Bei): da piano Juncker in Italia 55 operazioni per 3,8 miliardi

Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker (Epa)
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker (Epa)

«Il piano Juncker in Italia ha reso possibili 55 operazioni (prestiti, garanzie, equity) concluse a livello di gruppo Bei, per un valore di 3,8 miliardi e 21 miliardi di investimenti attivati, pari a un sesto del totale». Lo ha reso noto il vice presidente della Bei (Banca europea degli investimenti), Dario Scannapieco, nel corso della Iniziativa Pmi al Mise nel corso di una visita in Italia. «Questi risultati ci consentono di affermare che, dopo un anno e mezzo, il Piano Juncker funziona e ha permesso di realizzare investimenti in 27 stati membri, per quasi 140 miliardi su 315 previsti di investimenti già attivati», ha aggiunto per respingere al mittente chi critica l’Unione europea di essere troppo attenta al controllo dei deficit pubblici e alle politiche di austerità e molto meno alle politiche di sostegno alla crescita economica.

Il piano Juncker (dal nome del presidente della Commissione europea Jean- Claude Juncker nonché ex premier lussemburghese, che dovrebbe raddoppiare la sua capacità di fuoco a 630 miliardi di euro) punta a rilanciare la crescita economica nella Ue e produrre investimenti senza la creazione di nuovo debito pubblico negli stati membri sotto pressione da una crisi che a fasi alterne dura dal giorno in cui fallì la banca d’affari americana Lehman Brother.

Il piano prevede la creazione di un Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi) e il coinvolgimento della Bei, la banca europea degli investimenti. L’Italia a luglio 2016 è risultato il secondo paese dopo la Gran Bretagna come utilizzo di fondi del fondo Efsi.

«Nel novembre 2014 la Commissione europea e il gruppo Bei hanno proposto di creare il 'Piano di investimenti per l'Europa' per contrastare la debole congiuntura economica che perdurava dalla crisi finanziaria del 2008. Lo scopo era quello di rilanciare gli investimenti e ripristinare la competitività dell'Ue incentivando la crescita e la creazione di posti di lavoro. Una delle colonne portanti del piano - ha ricordato Scannapieco - è costituita dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi), uno strumento che abbina la garanzia di bilancio dell'Ue e le risorse della Bei. Gli investimenti intendono mobilitare 315 miliardi nel triennio in corso (aprile 2015-aprile 2018)».

«In tutta Europa i finanziamenti della Bei che si basano sulla garanzia Efsi approvati fino a oggi sono pari a 24,8 miliardi di euro: prestiti che hanno permesso l'attivazione di investimenti totali per 138,3 miliardi che rappresentano circa il 44% dei 315 miliardi di investimento che si prevede di attivare come obiettivo attraverso l'Efsi nel triennio in corso», ha concluso. Ricordiamo che in questo caso si tratta di prestiti da restituire e non di finanziamenti parziali a volte anche a fondo perduto come in altri casi di fondi Ue come nel caso dei Fondi per la ricerca e innovazione di Horizon 2020.

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