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A Mosul deportati da Isis decine di migliaia di civili come scudi umani

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La denuncia dell’Onu

A Mosul deportati da Isis decine di migliaia di civili come scudi umani

Le forze governative irachene che avanzano da sud verso Mosul per riconquistare la città sono ancora impegnate in battaglie con i miliziani dell'Isis almeno a 30 chilometri dalla città e sarà quindi necessario ancora diverso tempo prima che riescano a congiungersi con le milizie Peshmerga che attaccano da est prima di dare l'assalto al centro cittadino. È quanto rilevano oggi fonti militari di Baghdad.

A pagare il prezzo più alto sono i civili, soprattutto bambini, donne e anziani. A decine di migliaia sono stati catturati dai miliziani dell'Isis attorno a Mosul e condotti nella città irachena per essere usati come scudi umani. Lo denuncia la portavoce dell'Ufficio dell'Alto commissario Onu per i diritti umani Ravina

Shamandasani. Molti civili sono stati uccisi e, tra questi, 232 persone tra cui 190 ex membri delle forze irachene e 40 civili che si rifiutavano di unirsi al gruppo jihadista a Hammam al-Alil, un villaggio a sud di Mosul. Coloro che si rifiutano di obbedire agli ordini «vengono uccisi al momento», ha aggiunto la portavoce. Le 8mila famiglie sequestrate provengono da quattro aree fuori città, dove vivono complessivamente più di un milione di persone.

Intanto, il premier curdo stima che Mosul potrebbe essere liberata entro tre mesi, se continueranno ad esserci progressi nell'offensiva. Il primo ministro della regione autonoma del Kurdistan iracheno, Nechirvan Barzani, lo ha affermato a Erbil in un'intervista al quotidiano tedesco Bild.

«Abbiamo conquistato rapidamente i sobborghi. Comunque non è chiaro quanto sarà dura la difesa della città da parte dei combattenti dello Stato islamico (Is)», ha aggiunto Barzani. «Siamo al corrente che hanno a disposizione centinaia di kamikaze - ha proseguito il premier curdo -. L'Is ha intere fabbriche dove vengono prodotte le sue trappole esplosive». «Una volta che Mosul sarà stata liberata, ci sederemo insieme ai nostri partner a Baghdad e parleremo della nostra indipendenza», ha detto ancora.

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