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Annuncio del governo curdo

«Il califfo in trappola a Mosul: se cade lui, cade l’Isis»

Abu Bakr al-Baghdadi, il «califfo», nel video del luglio 2014 con cui si rivelò capo dell’Isis
Abu Bakr al-Baghdadi, il «califfo», nel video del luglio 2014 con cui si rivelò capo dell’Isis

Il leader del sedicente Stato islamico (Is), Abu Bakr al-Baghdadi, ex militante di al Qaeda che due anni fa si autoproclamò califfo dello Stato Islamico (IS) si nasconderebbe a Mosul, roccaforte jihadista dell'Iraq settentrionale teatro da poco più di due settimane di un'offensiva su larga scala delle forze governative. A rivelarlo sono fonti governative della regione del Kurdistan iracheno, citate in un articolo dell'Independent.

«Baghdadi è lì e se venisse ucciso, questo comporterebbe il collasso dell'intero sistema Isis», ha sostenuto Fuad Hussein, capo di gabinetto del presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno, Massoud Barzani. Hussein ricorda come al Baghdadi non si faccia vedere da almeno 9 mesi.

I jihadisti sunniti di Isis conquistarono Mosul 28 mesi fa e il 29 giugno 2014 dal pulpito di una moschea al Baghdadi annunciò la creazione del sedicente 'califfato', che avrebbe avuto due teste: una in Iraq con capitale Mosul ed una in Siria a Raqqa.

La riconquista di Mosul - che è anche la seconda città del Paese e la capitale del Nord vicina ai giacimenti petroliferi v- uol dire dunque espugnare la roccaforte dell’Isis in Iraq mentre sono iniziati raid aerei a Raqqa.

Proprio a Mosul, il terrorista più ricercato al mondo, dato in più occasioni per morto o ferito dalle autorità irachene, si rivelò al mondo. A inizio luglio 2014, poche settimane dopo che l'Is aveva preso il controllo della città (10 giugno), al-Baghdadi apparve in un video che lo ritraeva nella moschea Al-Nouri mentre pronunciava un sermone in cui ordinava ai fedeli musulmani riuniti di obbedirgli e si autoproclamava “califfo” di un territorio che si estendeva dalla Siria all'Iraq, ovvero dalla provincia di Aleppo fino a quella di Diyala.

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Nel video al-Baghdadi ringraziava Allah per aver ristabilito il califfato che era stato “perso” per secoli. «Non vi prometto quello che re e governanti promettono ai loro sudditi, lussuria, sicurezza e piacere. Ma vi prometto quello che Allah promette a quelli che credono in lui» aveva detto riferendosi alla promessa del paradiso. «Se volete sicurezza, rispettate Dio, se volete la vita, rispettate Dio. E se volete un vita onorevole, combattete il jihad in nome di Dio».

Le truppe irachene avanzano ma esplode l'emergenza sfollati. «Da lunedì il numero di sfollati è cresciuto significativamente», dice all'Ansa Jennifer Sparks, Oim in Iraq. «È di fatto impossibile ora quantificare l'impatto dell'avanzata irachena a Mosul» sottolinea invece Giulia Cappellazzi di Un ponte per Iraq. «Alcuni campi sono pieni e c'è un problema legato alla sicurezza», spiega all'Ansa il viceministro per i rapporti con l'Onu del Kurdistan, Dendar Zebari.

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