Il numero uno dell’Fbi, James Comey, non chiederà che sia emesso alcun capo d’accusa nella vicenda delle email di Hillary Clinton. Lo riferiscono i media Usa citando una nuova lettera che Comey ha inviato al Congresso. Nella nuova missiva al Congresso Comey spiega come la revisione di tutte le nuove email di Hillary Clinton - quelle trovate nel corso dell’inchiesta su Anthony Weiner, ex marito della fedelissima assistente di Hillary, Huma Abedin - sia stata portata a termine. E come l’indagine sia da considerare chiusa perché non é stato rinvenuto alcun illecito.
A luglio l’Fbi aveva concluso che, nonostante una gestione discutibile da parte di Hillary Clinton del suo account privato di posta elettronica, non c’erano gli estremi per perseguire l’ex segretario di stato.
A due giorni dalle elezioni presidenziali Usa dell’8 novembre lo staff della candidata democratica Hillary Clinton ha espresso soddisfazione per la notizia che il direttore dell’Fbi, James Comey, ha deciso di confermare la decisione assunta il 5 luglio scorso, di non incriminerla per il cosiddetto emailgate: l’uso esclusivo nei 4 anni in cui è stata segretario di Stato (2009-2013) di un server di posta privato. Comey ha confermato la decisione dopo aver verificato che le email trovate nel computer di Anthony Weiner, marito del braccio destro di Clinton, Huma Abedin. Scoperta che il 28 ottobre scorso, a 11 giorni dal voto, lo avevano indotto ad annunciare che era stato trovato nuovo materiale e che all'epoca non era in grado di esprimersi sulla loro rilevanza. Cosa che ha fatto oggi. Comey, repubblicano ma nominato dal presidente Barack Obama nel 2013 al vertice dell’Fbi, era stato investito da accuse di ogni tipo dal fronte democratico, a partire dalla stessa Hillary al presidente Obama.
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