Mondo

Orban sconfitto sullo stop ai rifugiati in Ungheria

  • Abbonati
  • Accedi
MIGRANTI

Orban sconfitto sullo stop ai rifugiati in Ungheria

Il premier ungherese Viktor Orban in Parlamento dopo il voto sui rifugiati
Il premier ungherese Viktor Orban in Parlamento dopo il voto sui rifugiati

Nuova sconfitta per il premier Viktor Orban sullo stop all’insediamento in Ungheria dei migranti che premono ai confini dell’Europa. Dopo aver fallito il voto referendario indetto a ottobre, oggi il leader populista incassa un altro insuccesso in Parlamento, dove aveva comunque cercato di far passare la riforma costituzionale necessaria a introdurre lo stop nell’ordinamento ungherese. Per approvare l’emendamento serviva la maggioranza dei due terzi e solo per un soffio non è stata raggiunta.

In una seduta trasmessa in diretta tv, in favore della modifica si sono espressi 131 deputati su 199, il 65,8%: una maggioranza schiacciante ma inferiore a quella richiesta anche se per appena due voti. I partiti dell’opposizione progressista hanno scelto di boicottare il voto, come già avevano fatto con il referendum. Lo stesso ha fatto l’estrema destra dello Jobbik che ritiene «incompleta» la proposta. Gabor Vona, il leader del partito, aveva annunciato che avrebbe votato la riforma solo se il governo avesse rinunciato allo schema che prevede di accordare il permesso di soggiorno ai ricchi extracomunitari che acquistino obbligazioni dello stato magiaro per un valore nominale di almeno 300mila euro. «Né i ricchi migranti né i ricchi terroristi devono poter venire in Ungheria», aveva detto Vona. Orban, in primo momento pareva orientato a cedere, ma poi ha parlato di “ricatto” e ha detto di voler tener duro.
Dopo il voto di oggi i parlamentari di Jobbik hanno innalzato un cartello che recitava: «Il traditore è chi lascia entrare i terroristi per soldi». Il logo della Fidesz, il partito di maggioranza, era disegnato con lo stile delle lettere arabe.

Lo scorso mese, il meccanismo Ue di ripartizione dei rifugiati concordato nel 2015, che prevede per l’Ungheria l’accoglienza di soli 1.294 richiedenti asilo, era stato bocciato dal 98,2% dei 3,2 milioni di elettori andati a votare sul quesito: «Volete che l’Unione europea possa prescrivere l’insediamento obbligatorio di cittadini non ungheresi anche senza il consenso del Parlamento nazionale?». L’affluenza non aveva però raggiunto il 50% necessario a dare efficacia alla consultazione popolare, fermandosi ad appena il 40% degli aventi diritto.

Scontro Orban-Renzi sui migranti

Nonostante la sconfitta, Orban aveva dichiarato comunque «vittoria contro i burocrati di Bruxelles» e si era impegnato a presentare la riforma costituzionale in Parlamento per rispettare la volontà degli ungheresi. Ignorando i 5 milioni di cittadini che avevano deciso di non votare seguendo anche le indicazioni delle opposizioni progressiste. questo il quesito con il quale il Governo di Budapest intendeva raggiungere il plebiscito e rilanciare la sfida a Bruxelles.Un passo in più verso la «democrazia illiberale», un concetto politico che lo stesso Orban utilizza in contrapposizione alle democrazie europee «corrotte e malate».


© Riproduzione riservata