TOKYO - Il Giappone ha ratificato oggi la Trans-Pacific Partnership (TPP), proprio all'indomani dell'elezione negli Usa di chi ha promesso solennemente di far naufragare l'accordo di libero scambio tra 12 nazioni della regione Asia-Pacifico. È la prima ratifica formale del trattato: la Camera Bassa di Tokyo ha approvato oggi la legislazione relativa. Si tratta del passo decisivo, visto che la decisione avrà effetti legali tra 30 giorni anche se la Camera Alta (in cui la coalizione di governo ha comunque una schiacciante maggioranza) non dovesse pronunciarsi.
L'opposizione era riuscita a far rinviare il voto, che il premier Abe avrebbe voluto martedì, alla vigilia dele elezioni Usa. Ma oggi nulla ha potuto se non protestare con forza, sottolineando che si tratta di una assurda forzatura del governo, in vista del cambiamento dello scenario politico Usa avvenuto con l'elezione a presidente di Donald Trump. È stata respinta anche una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell'Agricoltura, Yuji Yamamoto.
Con la ratifica, Abe spera di inviare un messaggio forte agli Usa e di porsi in evidenza come campione delle politiche di liberalizzazione commerciale.
Il leader della maggioranza al Senato Usa, Mitch McConnell, ha praticamente escluso una ratifica americana nel periodo di transizione tra la presenza Obama e quella Trump, ossia prima di gennaio.
Il primo ministro neozelandese John Key ha espresso oggi pessimismo sul destino della TPP, che Obama aveva decantato come un perno del “rebalancing” degli Stati Uniti verso l'Asia.
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