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il giudizio di bruxelles

Da Bruxelles ok con riserva alla manovra. Primo «veto» dell’Italia su bilancio Ue

Afp
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BRUXELLES - Dopo settimane di tira-e-molla, la Commissione europea pubblicherà oggi l’agognata opinione sulle Finanziarie dei paesi della zona euro. Il momento è tradizionalmente delicato poiché l’esecutivo comunitario è chiamato a trovare un equilibrio tra il rispetto delle regole del Patto di Stabilità e le necessità della politica e dell’economia. Sul fronte italiano, il progetto di bilancio dovrebbe ottenere un messaggio attendista ma positivo. Nei fatti, il giudizio è rinviato ai prossimi mesi.

Il governo italiano ha presentato a suo tempo una Finanziaria piuttosto controversa.

Rispetto a un impegno di ridurre il deficit strutturale dello 0,6% del prodotto interno lordo, il governo ha illustrato un progetto di bilancio che punta su un aumento del disavanzo strutturale dello 0,4% (0,6% secondo la Commissione europea).

Il ministero dell'Economia ha chiesto flessibilità di bilancio per eventi eccezionali: vale a dire la spesa per rifugiati e terremoti.
In queste settimane, Bruxelles e Roma hanno discusso animatamente sull'ammontare della flessibilità che può essere concessa in questi casi. Le regole europee stabiliscono che la spesa può essere scomputata dal calcolo dello sforzo strutturale solo se direttamente legata agli eventi. «La nostra decisione è in generale positiva – anticipava ieri sera un esponente comunitario –. Accogliamo alcune delle richieste italiane. Rimarrà però un divario rispetto a quanto promesso in primavera».

Per questo motivo, secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles ieri sera, l'opinione dovrebbe considerare il bilancio programmatico italiano a rischio di non rispetto del Patto di Stabilità. Ma per ora, alla Commissione la situazione va bene così. L’esecutivo comunitario ha deciso di rinviare ai prossimi mesi la discussione per ottenere una ulteriore riduzione del disavanzo strutturale. In questo momento, Bruxelles non vuole aizzare gli animi in Italia.

Lo sguardo qui è tutto rivolto al prossimo referendum costituzionale e alla paura che una vittoria del No alla riforma del Senato possa provocare la caduta del governo e nuova instabilità politica. Si vuole quindi scavalcare l’appuntamento elettorale. Le opinioni della Commissione europea sui bilanci nazionali veranno accompagnate da una comunicazione sulla necessità di spostare la posizione di bilancio della zona euro da neutra a espansiva.

La scelta non è banale. C’è il desiderio politico di cavalcare sempre di più l’idea di una unione monetaria nel suo complesso, e c’è anche il tentativo di uscire da una analisi della politica di bilancio che sia esclusivamente nazionale. Nel contesto italiano, ciò ha particolarmente senso poiché il governo Renzi ha affermato più volte, e Bruxelles glielo ha riconosciuto esplicitamente, che il paese ha affrontato finanziariamente l’emergenza rifugiati a nome e per conto dell'Europa.

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