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«Si' al libero scambio Ue-Giappone»: l'Italy-Japan Business group contro i protezionismi

Di fronte a un'America percorsa da venti di chiusura in se stessa e da tentazioni di rigurgiti protezionistici, il Giappone ha l'occasione per porsi in un ruolo di leadership nel rilancio dei processi di liberalizzazione economico-commerciale, magari a partire dall'offerta di ultime concessioni in grado di sboccare i negoziati per un Economic Partnership Agreement con l'Unione Europea, la cui conclusione rappresenterebbe un segnale forte al mondo intero. È questo l'argomento di fondo che ha percorso interventi formali e dibattiti informali alla XVIII assemblea generale dell'Italy-Japan Business Group, conclusasi oggi a Milano. L'ormai più che probabile naufragio della Trans-Pacific Partnership - dopo che Trump ha preannunciato il dietro-front degli Usa sull'accordo di libero scambio tra 12 Paesi dell'Asia-Pacifico - potrebbe far sì che Tokyo mostri più elasticità nelle trattative con Bruxelles, in modo che si possa arrivare alla firma dell'Epa in tempi brevi.

Contro le tentazioni protezionistiche
Dai co-presidenti dell'Ijbg, Mauro Moretti e Masami Iijima (Mitsui), al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, dai relatori ufficiali alle discussioni tra i delegati, il Forum imprenditoriale bilaterale ha visto una convergenza di orientamenti sulla necessità che le relazioni tra le imprese di diversi Paesi - dagli investimenti ai commerci, dalla ricerca all'interscambio tecnologico - debbano trovare sempre meno ostacoli e non maggiori barriere o intralci. In questo senso, Italia e Giappone possono e debbono puntare a un salto di qualità nei loro rapporti economici, che sarebbe senz'altro avvicinato dalla conclusione dell'accordo di libero scambio tra Tokyo e Bruxelles.

Se Boccia ha parlato di opporsi a un mondo che tende a costruire muri, Moretti (a.d. di Leonardo) ha parlato di equilibri globali alla ricerca di una nuova sintesi che vede un ruolo fondamentale per i partner storici degli Usa - Europa e Giappone - anche nel richiamare Washington a una valutazione non miope degli interessi sia propri sia generali della comunità internazionale.
Nel suo intervento di esordio, Moretti ha sottolineato che «i nostri due Paesi si sono lasciati alle spalle anni difficili e possono finalmente guardare al futuro con più ottimismo. Ma molto resta ancora da fare: le stime di crescita dei prodotti interni dei due Paesi non ci permettono infatti di abbassare la guardia. Dobbiamo aumentare gli sforzi per rendere più efficace e più significativa la cooperazione tra le aziende e i centri di ricerca giapponesi e italiani, per stimolare gli investimenti diretti incrociati e per favorire una sempre maggiore e più profonda comprensione reciproca, che sta alla base del rapporto di fiducia indispensabile a realizzare collaborazioni importanti e di lungo respiro».

Verso maggiori collaborazioni
È dall'ottobre 1989 che l'Ijbg rappresenta uno dei principali ambiti di confronto tra Italia e Giappone e e le rispettive industrie, rinnovando di anno in anno l'interesse degli ambienti imprenditoriali di entrambi i Paesi nell'individuare possibili aree e nuove forme di collaborazione in settori particolarmente rilevanti, come l'energia, la tutela dell'ambiente, le nanotecnologie, la prevenzione dei disastri naturali e la collaborazione scientifica.
All'ordine del giorno dell'assemblea 2016 sono andati in particolare quattro settori: aerospazio, trasporti, macchinari/meccatronica e design nelle sue più varie espressioni (gioielleria, mobili, automotive, ecc).

Come evoluzione della cooperazione tra Jaxa e Asi – le agenzie spaziali dei due Paesi – è stato annunciato un accordo per l'osservazione della Terra. Più in particolare, l'intesa riguarda la cooperazione nella gestione dei disastri ambientali attraverso l'uso dei dati dei rispettivi sistemi satellitari radar in banda: l'italiano Cosmo-SkyMed (4 satelliti in orbita e 2 in sviluppo) e il giapponese Alos-2 in banda L (1 satellite ). L'accordo, che fa seguito a un precedente memorandum d'Intesa tra Asi e Jaxa, prevede l'uso congiunto e sinergico dei rispettivi dati satellitari per rispondere a situazioni di emergenza sui rispettivi territori nazionali. La partnership prevede inoltre lo sviluppo di attività di ricerca congiunte sulle tematiche di gestione dei rischi e la creazione di un archivio dati relativo ai rispettivi territori nazionali. Sul fronte tecnologico, un settore di cooperazione crescente è quello della robotica. Presso l'Università Waseda di Tokyo - che ha un rapporto privilegiato con la Scuola Superiore S. Anna di Pisa - si è appena concluso l'Italy-Japan Workshop 2016 sul tema “Robotics & the Arts”: è attesa una forte presenza nipponica al primo Festival Internazionale della Robotica, che sarà organizzato a Pisa nel settembre 2017.

Dopo 150 anni di relazioni bilaterali
All'assemblea sono intervenuti fra gli altri il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Benedetto Della Vedova e il Vice Ministro giapponese per gli Affari Internazionali, l'Economia, il Commercio e l'Industria Hirofumi Katase e il presidente dell'Ice Michele Scannavini, che ha ricordato tra l'altro la recente apertura del Desk Attrazione Investimenti a Tokyo.
Il vicepresidente di Confindustria Giovanni Brugnoli ha evidenziato che l'assemblea si è tenuta nell'anno che celebra un traguardo storico - i 150 anni dalla sottoscrizione del Trattato di Amicizia e Commercio che segnò l'avvio delle relazioni diplomatiche - e una crescita degli investimenti giapponesi in Italia. Non v'è dubbio, ha aggiunto Brugnoli, che un accordo ambizioso ed equilibrato tra Ue e Giappone rappresenterebbe uno stimolo unico alla creazione di una partnership privilegiata fra imprese europee e giapponesi, ancor più necessaria in questa fase di incertezza che domina l'economia e il commercio globale: «Nei numerosi incontri che abbiamo avuto ad ogni livello, abbiamo chiesto con forza un significativo miglioramento delle condizioni di accesso al mercato, la rimozione delle misure tariffarie e non tariffarie esistenti e l'inclusione nel negoziato di un capitolo in materia di appalti. Abbiamo inoltre chiesto che venga riservata particolare attenzione ad un meccanismo di cooperazione regolamentare che elimini ogni divergenza superflua fra Europa e Giappone».

Premio giornalistico
Nel contesto dell'IJBG il Premio giornalistico “Umberto Agnelli” della Fondazione Italia-Giappone è stato assegnato a Stefania Viti, alla presenza della signora Allegra Agnelli. «Nella sua attività di comunicatrice tra due mondi diversi, Stefania Viti ha dimostrato una approfondita conoscenza e grande versatilità intrecciando e fondendo le culture dei due Paesi - ha affermato il presidente della Fondazione Italia-Giappone, Umberto Vattani, nel consegnare il premio - I suoi articoli hanno contribuito ad allargare l'orizzonte delle conoscenze giapponesi dell'Italia e italiane del Giappone, smentendo molti stereotipi e aiutando i lettori a capire meglio realtà complesse e affascinanti». Da ultimo, Stefania Viti è diventata vicedirettrice del nuovo portale web ArteCibo, dedicato all'agroalimentare italiano e rivolto in particolare ai giapponesi.

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