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Disoccupazione Usa ai minimi da nove anni

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stretta fed sempre più probabile

Disoccupazione Usa ai minimi da nove anni

NEW YORK - Altro che i mille - o meglio 800 ad un conto più preciso - posti di lavoro che il prossimo presidente statunitense Donald Trump ha salvato in Indiana. L’occupazione americana saluta il Presidente uscente Barack Obama, nel suo penultimo mese alla Casa Bianca, aggiungendo a novembre 178.000 impieghi e spingendo il tasso dei senza lavoro in calo al 4,6%, il livello minimo da nove anni a questa parte, per l’esattezza dall’agosto del 2007. Gli analisti avevano in media previsto con accuratezza i nuovi posti, non così la flessione nella disoccupazione che era attesa al 4,9 per cento. I salari dei lavoratori sono contemporaneamente aumentati del 2,5% su base annua, in frenata rispetto al 2,8% di ottobre che però aveva rappresentato l’impennata piu’ significativa nei compensi dal 2009.

IL CALO DEI DISOCCUPATI USA
Tasso di disoccupazione, in % della forza lavoro (Fonte: Dipartimento del Lavoro)

L’andamento del mercato del lavoro è stato accolto senza sorpresa dalle piazze finanziarie, dove nell’immediato si è spinto in modesto rialzo il dollaro. Sono state infatti sostanzialmente confermate dai dati le previsioni di una stretta sui tassi di interesse al vertice di metà dicembre della Federal Reserve: i future sui Fed funds danno ora il 95% di probabilità, contro il 93% in prevedenza, a un aumento del costo del denaro allo 0,50-0,75% dall’attuale 0,25-0,50 per cento. Gli interrogativi sono semmai spostati a quante volte la Fed agirà sui tassi nel 2017, se in due o tre occasioni.

I 178.000 posti creati il mese scorso - trainati da un incremento di 63.000 occupati nei servizi professionali e di business - sono stati sostanzialmente in linea con la media del 2016, pari a 180.000 buste paga al mese. Un incremento solido anche se ridimensionato dai quasi 230.000 generati ogni mese nel 2015.
In declino a novembre è risultato anche il tasso allargato dei senza lavoro. Il cosiddetto U-6, che comprende i lavoratori marginali e i forzati del part-time, è a sua volta sceso ai minimi dall’aprile 2008, cioè da prima della grande recessione, fermandosi al 9,3% dal 9,5% di ottobre.

Non è però tutto oro quello che luccica. La generale caduta della disoccupazione è stata frutto sia di nuove assunzioni che di americani scoraggiati i quali hanno rinunciato a cercare un impiego, sparendo dalle statistiche. Questi ultimi a novembre sono stati ben 400.000. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro resta inoltre storicamente basso, al 62,7%, in flessione dal 62,8% di ottobre seppur migliorato dal 62,5% di un anno fa.
Revisioni ai dati dei due mesi precedenti hanno invece modificato di poco le iniziali rilevazioni: hanno complessivamente sottratto duemila posti di lavoro una volta considerata una correzione al rialzo in settembre e al ribasso in ottobre.

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