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Affronto alla Cina: Trump chiama il leader di Taiwan. Protesta Pechino

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Il presidente eletto

Affronto alla Cina: Trump chiama il leader di Taiwan. Protesta Pechino

NEW YORK - DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
Si era detto che la presidenza Donald Trump avrebbe sorpreso, creato un'atmosfera da imprevedibile reality show e che avrebbe dato molto da scrivere. Da ieri ne abbiamo avuto un piccolo assaggio: prima ancora della sua inaugurazione Trump ha preso il telefono e parlato con la presidente di Taiwan, Tsai Ing-Wen, che gli ha fatto le sue congratulazioni. Dov'è lo scandalo? Trump è il primo presidente o presidente eletto repubblicano o democratico che in oltre 40 anni parla con un leader di Taiwan, dopo lo storico accordo del 1979 che ha riaperto le relazioni fra Cina e Stati Uniti.

La cosa è stata accolta malissimo a Pechino. La Cina ha presentato una protesta formale contro gli Usa: il ministero degli Esteri in una nota afferma che «c'è solo un'unica Cina nel mondo e Taiwan è un'inseparabile parte del territorio cinese. Il governo della Repubblica popolare cinese è il solo legittimato a rappresentare la Cina». Pechino chiede quindi a Washington di «gestire cautamente e in maniera appropriata la questione di Taiwan per evitare inutili confusioni per quanto riguarda le relazioni sino-americane». C'è un gioco delle parti secondo cui la Cina non riconosce Taiwan e la considera una provincia ribelle ma allo stesso tempo d'accordo con gli Usa accetta che Taiwan proceda con il suo sistema politico democratico fino a quando non si troverà una soluzione.

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È solo una gaffe? O Trump ha chiamato apposta per far capire alla Cina che sul piano geopolitico la sua presidenza non accetterà intrusioni nei mari del Pacifico? Trump ha consiglieri molto ferrati e due ex generali ministri nel suo gabinetto. Vedremo, per ora si preferisce catalogare la telefonata con una semplice gaffe.

Ma questa non è la prima gaffe di politica estera di Trump. Ha già accettato un invito da parte del presidente Pakistano, Nawaz Sharif, irritando l'India, ha chiesto che l'ex leader del partito estremista britannico Indipendence Nigel Farange sia nominato ambasciatore a Washington. Non solo, la prima telefonata da presidente eletto degli altri presidente era riservata sempre al primo ministro britannico, in nome della “special relationship”, ma Trump ha preso la chiamata di Theresa May dopo aver parlato con altri 9 leader. E invece di invitarla le ha detto «fammi sapere se passi da queste parti». Il mondo della diplomazia è inorridito. L'amministrazione Obama è preoccupata, ha appreso della chiamata di Trump con Taiwan a cose fatte e ha suggerito che il presidente eletto si consulti con alti funzionari del dipartimento di Stato per poter «mettere in prospettiva certe relazioni». Trump rifrendosi alla telefonata aveva twittato: «La signora Tsai mi ha chiamato...».

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