Mondo

Berlino, tir sulla folla al mercato di Natale: almeno 12 morti

  • Abbonati
  • Accedi
LA CRONACA

Berlino, tir sulla folla al mercato di Natale: almeno 12 morti

(Reuters)
(Reuters)

Un Tir sequestrato a un camionista polacco ha investito a la folla in un mercato natalizio nel centro di Berlino nella serata di lunedì. Il terribile attentato, che nelle modalità ricordo quello sul lungomare di Nizza dello scorso 14 luglio, ha provocato la morte di almeno 12 persone; decine i feriti. «Al momento non voglio usare la parola attentato anche se molti indizi lo indicano», ha detto il ministro dell'Interno tedesco, Thomas de Maizière, esortando di lasciare tempo agli investigatori di «completare il loro lavoro».

La polizia ha reso noto che sul camion c'erano due persone: quello che si presume sia il guidatore è stato arrestato mentre il passeggero, sembra il camionista polacco, è rimasto ucciso nell'impatto. Il camion, con targa polacca, era partito dall'Italia e doveva fermarsi a Berlino per consegnare un carico di ponteggi di acciaio prima di tornare in Polonia. Il direttore dell'azienda di trasporto polacca ha dichiarato di ritenere che il tir sia stato rubato e il camionista, suo cugino, rapito.

Il camion è piombato sulla Breitscheidplatz, ai piedi della “Gedaechtniskirche”, la “Chiesa del ricordo”, nel cuore della parte occidentale di Berlino provenendo da una delle due arterie che confluiscono nella piazza davanti alla stazione dello Zoologischer Garten. Ha travolto le casette di legno del mercatino e berlinesi e turisti che a quell'ora affollavano gli stand. La Breitscheidplatz è a due passi dalla frequentatissima Kurfuerstendamm, la via principale dello shopping e del Kadewe, il grande magazzino di Berlino e di fianco all'Europa Center, uno dei più noti e storici centri commerciali della città. Il sindaco di Berlino Michael Mueller, giunto subito sul luogo dell'attentato, ha parlato di «shock per la città e per la gente che si trovava qui per trascorrere un po’ di tempo in serenità».

Secondo la Bild online, che cita ambienti investigativi, il presunto attentatore sarebbe un giovane pachistano di 23 anni. Non è ancora stato chiarito come e quando il giovane sia arrivato nel paese: sarebbe entrato attraverso il posto di confine di Passau, in Baviera, al confine con l’Austria, alla fine del 2015 e avrebbe poi utilizzato false generalità fingendosi afghano. L’identificazione certa non è ancora stata effettuata proprio perché il richiedente asilo avrebbe cambiato spesso generalità. Era conosciuto alla polizia per reati minori ma non per una radicalizzazione islamica.

Probabilmente il rifugiato dormiva o aveva soggiornato nelle camerate allestite negli hangar dell’ex aeroporto di Tempelhof, a Berlino, dove nelle primissime ore del mattino hanno fatto un blitz le forze speciali della polizia.

Il secondo uomo, che è stato trovato morto nella cabina del Tir, è un cittadino polacco di 37 anni, con ogni probabilità l’autista del mezzo partito dall’Italia per raggiungere la destinazione in Polonia, a Stettino, dopo aver attraversato l’Europa con tappa a Berlino. Il Tir è di proprietà di un’azienda di trasporti di Danzica, la Ariel Zurawski. È stato il suo titolare, nelle ore immediatamente successive alla strage, a ipotizzare che l’autista fosse stato sequestrato e il mezzo rubato. Lunedì a mezzogiorno lo spedizioniere aveva parlato per l’ultima volta con l’autista, che era un suo cugino, e poi ne aveva perso le tracce. L’uomo stava trasportando acciaio prodotto dalla Thyssen dall’Italia e avrebbe fatto tappa per una consegna a Berlino dove intendeva trascorrere la notte.

La ricostruzione delle tracce satellitari
Per quasi 4 ore, nel pomeriggio di ieri, qualcuno a bordo del Tir che poco più tardi avrebbe compiuto la strage nel mercatino di Natale nel cuore di Berlino, accese e spense più volte il veicolo come se stesse cercando di capire come farlo muovere. È quanto emerge dall'analisi delle tracce satellitari del movimenti del Tir. Un sito di notizie economiche polacco, Money.pl., ha reso noto che l'azienda proprietaria del camion ha cercato di raccogliere alcune informazioni sui movimenti del mezzo. “Era come se qualcuno lo accendesse e spegnesse cercando di farlo andare”, ha raccontato un dipendente. Un primo tentativo c'è stato alle 15:44, e poi nell'ora successiva non è successo più nulla. Un ulteriore tentativo, alle 16:52 e a quel punto il motore è rimasto acceso fino alle 17:37, ma il veicolo non si è mosso. Ci furono probabilmente altri tentativi, poi il tir alle 19:34 ha cominciato a muoversi in direzione Berlino. Secondo il gestore della società, Lukasz Wasik, accendere il motore non era il tentativo di riscaldare la cabina di guida, perche' gli autisti hanno altri sistemi per farlo. «È come se qualcuno cercasse di imparare a guidare il veicolo e avesse difficolta' a farlo muovere».

Giovane italiana tra i dispersi. Tra i dispersi c’è anche una giovane italiana. Il ministero degli Esteri sta seguendo l’evolversi della vicenda e verificando le notizie che arrivano da Berlino. Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha confermato che l’Unità di crisi della Farnesina è attivata ed è possibile avere informazioni su persone disperse al numero di telefono locale 0049 30 54023111

Il teatro della strage
Il mercato preso di mira si trovava nella Breitscheidplatz, vicino alla chiesa intitolata al Kaiser Guglielmo, in una zona pedonale vicina alla Kurfuerstendamm, detta Ku’ damm, la grande arteria berlinese nota per i suoi negozi . Le immagini diffuse dai circuiti internazionali hanno mostrato bancarelle rovesciate, feriti a terra e l’Europa ha scoperto di trovarsi di nuovo sotto attacco. La Germania è nel mirino del terrorismo di matrice islamica da tempo: dopo la Francia e il Belgio, l’estate scorsa ci sono stati almeno due attacchi di “lupi solitari”, uno su un treno in alta Baviera, a Würzburg, l’altro durante un concerto natalizio ad Ansbach. In entrambi i casi i terroristi causarono soltanto feriti.

Berlino, il Tir piombato sulla folla

La rivendicazione
Secondo fonti non confermate della resistenza irachena al califfato, l’Isis avrebbe rivendicato l’attentato. La notizia è stata rilanciata dal Washington Times e dal Sun, ma secondo il Site, sito specializzato in jihadismo, non è attendibile. «Arma mortale contro i crociati». Così sono stati definiti i tir nel numero di novembre del magazine dell'Isis 'Roumiyah'. I veicoli, prosegue il magazine «sono come coltelli estremamente facili da acquistare, ma diversamente dai coltelli, non fanno sorgere sospetti perché diffusi in tutto il mondo. Per questo sono uno dei metodi più efficaci di attacco e danno la possibilità di provocare terrore per chiunque sia in grado di guidare».

Il cordoglio di Merkel
Attraverso il suo portavoce Steffen Seibert, la Cancelliera tedesca Angela Merkel si è detta «sgomenta» per il possibile attentato a Berlino. «Siamo in lutto per i morti e ci auguriamo che i tanti feriti possano essere aiutati», ha scritto Seibert sul suo account Twitter. Soltanto tre giorni fa, la polizia tedesca aveva sventato un attentato a Ludwigshafen, in Renania-Palatinato: un bambino di soli dodici anni, di origine irachena ma nato in Germania, era stato arrestato perché aveva cercato di fare esplodere uno zainetto contenente un ordigno rudimentale fatto con chiodi proprio in un affollato mercatino natalizio.

Berlino, le prime immagini del Tir

La commemorazione
Stamattina i membri del Senato di Berlino (il governo regionale) hanno aperto un libro delle condoglianze alla Gedächtniskirche (la Chiesa del Ricordo) che sarà a disposizione di tutti i cittadini che vogliano onorare le 12 persone uccise ieri sera nell'irruzione di un camion in un mercatino di Natale, con ogni probabilità da un attentatore, anche se la pista terroristica non è stata ancora ufficializzata.
In serata invece è prevista una cerimonia commemorativa nella chiesa del centro di Berlino, a due passi dal luogo della strage dove si recherà la cancelliera insieme al sindaco di Berlino e al ministro dell’Interno.

© Riproduzione riservata