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La vittoria di Trump costa un miliardo a George Soros

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SCOMMESSA SBAGLIATA

La vittoria di Trump costa un miliardo a George Soros

(Afp)
(Afp)

George Soros ha perso quasi un miliardo di dollari come risultato del rally dell'azionario che c'è stato dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane dello scorso 8 novembre. Lo anticipa il Wall Street Journal citando alcune fonti anonime, secondo cui l'ex braccio destro dell'investitore miliardario di origine ungherese ha invece registrato lauti guadagni avendo previsto i corsi azionari: si tratta di Stanley Druckenmiller, che aiutò Soros a mettere a segno profitti da un miliardo di dollari scommettendo contro la sterlina nel 1992 e che uscì dal gruppo del finanziere nel 2000.

Scommessa sbagliata per Soros...
Stando alla ricostruzione del giornale americano, Soros lo scorso anno è tornato a fare trading nella sua Soros Fund Management, che gestisce un patrimonio famigliare di 30 miliardi di dollari. A inizio novembre - le elezioni presidenziali americane si sono svolte l’8 novembre - è diventato un “orso” e dunque non ha previsto il rally alimentato dall'effetto Trump e dovuto alle speranze per una deregulation, per un taglio delle tasse e per spese infrastrutturali volte ad alimentare la crescita (speranze che sembrano essersi in parte raffreddate dopo la conferenza stampa di ieri e l’attacco di Trump all’industria farmaceutica americana). Verso la fine dello scorso anno, scrive il Wsj, l’86enne investitore ha limitato le perdite abbandonando gran parte delle sue scommesse ribassiste e i lportafoglio complessivo della sua società ha chiuso l’anno con una plusvalenza del 5 per cento. Soros è stato un finanziatore della campagna di Hillary Clinton, con 20 milioni di dollari donati al partito democratico: un’altra scommessa perduta.

... e vincente per Druckenmiller
Strategia opposta per Druckenmiller, che la notte elettorale è uscito dalle posizioni ribassiste ed è diventato”bullish” sul mercato azionario mentre è andato “corto” sull’obbligazionario e ha previsto l’apprezzamento del dollaro sull’euro. Una scelta che finora si è rivelata vincente. La Duquesne Family Office , la sua società d’investimento, ha chiuso il 2016 con una plusvalenza del 10 per cento. Druckenmiller è stato attivo anche sul fronte dei finanziamenti elettorali, ma sul fronte opposto: ha donato in tutto 3,5 milioni di dollari a candidati repubblicani.

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