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Gentiloni a Trump: «È fondamentale il ruolo Nato»

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il colloquio telefonico

Gentiloni a Trump: «È fondamentale il ruolo Nato»

«Ci vedremo a Taormina» assicura il neopresidente americano Donald Trump al premier italiano Paolo Gentiloni, a conclusione, ieri sera, di una telefonata durata oltre trenta minuti nel corso della quale sono stati affrontati i principali dossier dell’attualità internazionale: dal prossimo G7 di Taormina del 26 maggio alle sfide della Nato, alla lotta contro l’Isis alle crisi di Siria, Libia e Ucraina.

Trump ha chiesto a Gentiloni di salutare il popolo italiano precisando come tanti elettori italo-americani abbiano espresso il loro voto proprio per lui. Gentiloni ha invitato anche la moglie di Trump, Melania, a Taormina, invito raccolto subito dal presidente Usa che ha tenuto a precisare come l’Italia occupi «a very warm spot in my heart». Una telefonata che, se da un lato ha rassicurato coloro i quali temevano che Trump disertasse il summit di Taormina, dall’altro potrebbe considerare esaurita la necessità di altre consultazioni dirette tra Trump e Gentiloni prima di fine maggio, escludendo quindi una visita del presidente del consiglio italiano a Washington (appuntamento che lo stesso Berlusconi riuscì ad ottenere, sia pure in extremis, dal presidente Obama prima del vertice dell’Aquila nel 2008).

In una nota diffusa da Palazzo Chigi ieri sera si ricorda che al centro del colloquio ci sono stati i rapporti bilaterali tra Italia e Usa «uniti da una storica amicizia e collaborazione». Ma Paolo Gentiloni e Donald Trump hanno anche riaffermato l’impegno comune nel vincolo transatlantico della Nato quale pilastro della sicurezza per la pace e la stabilità di fronte alle minacce presenti. Trump ha ribadito la sua idea di un maggior apporto economico dei Paesi europei ai costi dell’alleanza, ma Gentiloni ha rilevato come l’obiettivo del 2% del Pil per le spese militari sia stato ormai accettato a livello europeo. Quanto all’Italia, anche il nostro Paese sarebbe già in linea con gli altri Paesi Ue se si considerano anche i capitoli di bilancio in carico al ministero dello Sviluppo economico per le spese della Difesa e un aumento del 40% degli investimenti in tecnologie militari.

Trump ha apprezzato gli sforzi del nostro Paese nella coalizione anti-Daesh per contrastare il terrorismo islamista che si è tradotto nel più imponente contingente militare (1.400 uomini) in Iraq dopo quello degli Stati Uniti e nel lavoro di addestramento di oltre 17mila uomini delle forze di sicurezza irachene. Sulla Libia Gentiloni ha illustrato a Trump le ultime novità del lavoro di stabilizzazione in quel Paese e i dettagli dell’ultimo accordo quadro tra Roma e Tripoli per frenare le partenze dei migranti dalla Libia all’Italia «nel rispetto dei diritti umani e del diritto di asilo».

“Italy has very warm spot in my heart”

Donald J.Trump 

Ma Gentiloni ha sollecitato a Trump un riconoscimento ufficiale da parte americana del ruolo di leadership dell’Italia in quel Paese anche per frenare eventuali «fughe in avanti» di altri partner europei. Trump e Gentiloni hanno fatto anche il punto sul rispetto della road map per risolvere la crisi ucraina e affrontato la questione delle sanzioni alla Russia e il ruolo di Mosca nella crisi siriana. Gentiloni e Trump si sono infine dati appuntamento a Taormina per il G7. Sarà, in quell’occasione, che Trump e Gentiloni approfondiranno tutti i temi sollevati nel colloquio telefonico di ieri.

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