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Si sblocca l’impasse tra Eurozona e Fmi sulla Grecia: tagli per…

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Si sblocca l’impasse tra Eurozona e Fmi sulla Grecia: tagli per 3,6 miliardi

il premier greco Alexis Tsipras
il premier greco Alexis Tsipras

I creditori europei e il Fondo monetario internazionale hanno finalmente raggiunto un accordo per presentare alle 15 di oggi a Bruxelles una posizione comune ai rappresentanti del governo greco sulla seconda tranche di aiuti del terzo piano di salvataggio in cambio di riforme e tagli alla spesa.
Tale posizione unitaria costituisce un passo avanti, perché i due gruppi di creditori hanno avuto posizioni diverse da parecchi mesi sulla dimensione che la Grecia dovrebbe raggiungere sull'avanzo primario nel 2018, così come la questione della riduzione del debito che viaggia al 179% del Pil che pure ha perso in sette anni il 25% del suo valore.

Queste differenze hanno frenato gli sforzi per sbloccare ulteriori finanziamenti al paese mediterraneo secondo il terzo programma di salvataggio della zona euro da 86 miliardi di euro . «C’è un accordo per presentare un fronte unito ai Greci», ha detto a Reuters un alto funzionario della zona euro, aggiungendo che l'esito della riunione di oggi con i greci non è scontato: non è chiaro se Atene accetterà le proposte congiunte delle due parti. I mercati finanziari per ora hanno accolto favorevolmente la notizia . Il rendimento dei bond a due anni dei titoli della Grecia è sceso di quasi 50 punti base al 9,55 per cento.

Il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha detto a L'Aia che l'incontro di oggi, in cui il ministro delle Finanze greco, Euclide Tsakalotos, prenderà parte, era quello di discutere la dimensione della avanzo primario della Grecia. La zona euro vuole che la Grecia raggiunga un avanzo primario - che esclude il pagamento degli interessi sul debito - del 3,5% del Pil e che debba mantenerlo a questa cifra per molti anni.
Ma il Fmi ritiene che con le riforme in atto la Grecia raggiungerà solo l'1,5% l'anno prossimo e negli anni successivi e ha chiesto quindi nuove misure di austerità su pensioni e imposte.

I creditori vorrebbero chiedere alla Grecia nuove misure per 1,8 miliardi di euro fino al 2018 e altri 1,8 miliardi dopo il 2018, incentrate sulla riduzione del limite di esenzione fiscale e tagli alle pensioni. Il governo greco guidato da Alexis Tsipras è restio a varare altri tagli che colpirebbero i suoi cittadini. Il partito di Tsipras, Siryza, è in calo negli ultimi sondaggi che lo vedono sotto di 10 punti a Nea Dimokratia, il maggior partito di opposizione.

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