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Trump più morbido su Obama: «Indagine Congresso e non torno sul…

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Trump più morbido su Obama: «Indagine Congresso e non torno sul caso»

Foto Ap
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New York - La montagna ha prodotto il proverbiale topolino. Dopo aver accusato l'ex presidente Barack Obama di un nuovo, esplosivo, scandalo Watergate, Donald Trump ha fatto emettere al suo portavoce questa mattina un terso comunicato. Per chiedere al Congresso che faccia luce su questi sospetti affermare e avvertire che non avrà più nulla da dire in proposito finchè non ci saranno state le dovute indagini parlamentari.

“Le notizie su indagini potenzialmente motivate politicamente alla vigilia delle elezioni del 2016 sono preoccupanti. Il Presidente Donald Trump chiede che come parte delle indagini sulle attività della Russia, le commissioni di intelligence del Congresso esercitino la loro attività di controllo per determinare se gli organismi del potere esecutivo abbiano compiuto abusi nel 2016”. Fino ad allora, fino a quando cioè questi controlli non saranno avvenuti, “il Presidente e la Casa Bianca non commenteranno ulteriormente”. Il Congresso sta indagando sulle interferenze di Mosca a favore di Trump durante le elezioni attraverso attacchi informatici e possibili incontri con esponenti del suo entourage.

Il Presidente ha convocato nelle ultime ore al suo ritiro in Florida di Mar-a-Lago i più stretti collaboratori per fare il punto sulla crisi che ha scatenato, compreso il Ministro della Giustizia Jeff Sessions, ultimo dei fedeli di Trump a finire nella bufera per incontri non rivelati con l'ambasciatore russo a Washington durante la campagna elettorale.

Trump non ha fornito alcuna prova delle sue drammatiche accuse a Obama, che hanno scatenato dure polemiche e secche smentite da parte di Obama. Un portavoce dell'ex Presidente ha dichiarato che la Casa Bianca di Obama non ha mai interferito in indagini giudiziarie o del Dipartimento della Giustizia e che non ha mai ordinato la sorveglianza di alcun cittadino statunitense, rispettando una regola “cardinale” della separazione dei poteri. Trump non ha indicato la fonte delle sue rivelazioni, ma venerdì simili accuse di un oscuro complotto erano comparse in un articolo su Breitbart News, il sito di estrema destra che era gestito dal suo consigliere Steve Bannon.

L'articolo ha sostenuto che Obama avrebbe fatto spiare Trump e intercettate le sue comunicazioni alla Trump Tower alla vigilia delle elezioni dello scorso novembre. In una bufera di tweet sabato Trump aveva accusato Obama di essere “malvagio” e “malato”, di essersi dato al maccartismo e di essere al centro, appunto, di un nuovo Watergate. Anche alcuni parlamentari reubblicani hanno chiesto a Trump di svelare l'origine delle sue affermazioni.

La smentita della Cia
“Non c’è stata alcuna attivita' di intercettazione nei confronti di Donald Trump”: lo assicura l'ex numero uno dei servizi Usa, James Clapper, che ha ricoperto la
carica di Director of National Intelligence fino a poche settimane fa. Clapper - parlando alla Nbc - afferma che mai gli 007 Usa hanno intercettato Trump da presidente, da presidente eletto e da candidato. E mai è stata intercettata la sua
campagna. “Se la corte federale avesse ordinato delle intercettazioni sul candidato Trump come Direttore dell'intelligence nazionale lo avrei saputo - aggiunge Clapper - quindi posso escluderlo categoricamente”.

Nancy Pelosi, leader dei democratici alla Camera dei rappresentanti del Congresso americano, ha definito “Semplicemente ridicole”: le accuse di Donald Trump contro Barack Obama, definendole “un insulto”.

Sulla vicenda interviene anche l’ex candidato repubblicato alla Casa Bianca, Marco Rubio: “Donald Trump deve chiarire a cosa esattamente si riferisce con le sue accuse a Barack Obama”, ha detto “La Casa Bianca deve spiegare”, afferma Rubio alla Nbc, ricordando come un presidente non può ordinare intercettazioni.

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