PARIGI - Una quota di mercato “largamente superiore” al 10-15% di cui si è parlato fino a oggi, con dei prezzi inferiori del 10% a quelli attualmente più convenienti e un Ebitda che «sarà positivo ben al di sotto del 10% di quota di mercato». Sono sostanzialmente questi gli “ambiziosi” obiettivi del gruppo francese Iliad in Italia, dove dovrebbe sbarcare con il suo marchio Free “tra novembre e gennaio”, riassunti dal propietario Xavier Niel in un breve colloquio a margine della presentazione dei risultati 2016.
«Nel vostro Paese – spiega Niel – il consumatore è maltrattato, poco rispettato. Con mille offerte che cambiano continuamente e tanti piccoli inganni, tanti trucchi, tante trappole. Ecco perché sono sicuro che la nostra proposta, che certo non posso anticipare e che comunque avrà il vantaggio di essere semplice e certa, sarà attrattiva». «Sul fronte dei prezzi – prosegue Niel, che nel 2012 ha rivoluzionato il settore in Francia – penso che già oggi ci siano margini per un'offerta inferiore del 10% a quelle apparentemente più convenienti. Ma si può probabilmente andare al di là. Quanto alla quota di mercato, in Francia abbiamo l'obiettivo del 25% e non vedo perché non potrebbe essere la stessa in Italia. Certo, il nostro progetto è molto ambizioso».
«Quanto alla redditività – assicura Niel – garantisco che il nostro Ebitda sarà positivo già con una quota di mercato molto al di sotto del 10%, perché il nostro modello di business ce lo consente».
Infine la prospettiva di un ingresso anche nel fisso: «Vediamo come andrà con il mobile. Ci sono discussioni in corso con Enel, che ha programmi particolarmente ambiziosi, e con altri. E quindi è molto probabile che l'offerta si allargherà al fisso». Contatti con Vincent Bolloré, che attraverso Vivendi è l'azionista di riferimento di Telecom Italia ed è il secondo socio di Mediaset? «Con Bolloré siamo vicini di ufficio e di casa. Ci parliamo spesso di molte cose, compreso ovviamente il mercato italiano. Ma non c'è nulla di preciso, di concreto».
Il ceo di Iliad, Maxime Lombardini, ha poi aggiunto che in Italia ci saranno quest'anno investimenti per «circa 100 milioni» (oltre ovviamente ai 920 milioni già stanziati e previsti per le frequenze, 450 a Wind-H3G e 470 allo Stato, spalmati tra il 2017 e il 2029), destinati ad aumentare negli anni successivi.
Per quanto riguarda invece i conti, il gruppo ha chiuso il 2016 con risultati eccellenti, con ricavi in aumento del 7% a 4,7 miliardi, un Ebitda in crescita del 12,5% a 1,7 miliardi (margine superiore al 35%) e utili netti in progressione del 20% a 403 milioni. Con una quota di mercato nazionale del mobile pari al 18% (13 milioni di abbonati). In Francia, Iliad prevede nei prossimi due anni investimenti per 1,4-1,5 miliardi all'anno.
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