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dopo il penelopegate

Francia, contratti a familiari portano a dimissioni ministro dell’Interno

Bruno Le Roux, ministro dell’Interno francese, ha rassegnato le dimissioni (Ap)
Bruno Le Roux, ministro dell’Interno francese, ha rassegnato le dimissioni (Ap)

I contratti da assistenti parlamentari ai familiari dei deputati francesi hanno fatto un’altra vittima illustre. Ieri pomeriggio si è dimesso il ministro dell’Interno Bruno Le Roux, dopo le rivelazioni sul lavoro delle due figlie in qualità di sue collaboratrici tra il 2009 e l’anno scorso, quando il dirigente socialista era appunto deputato. Sulla vicenda, resa nota da una trasmissione televisiva, la Procura finanziaria (la stessa che indaga sul Penelopegate) ha immediatamente aperto un’inchiesta preliminare.

Nel corso di sette anni, Le Roux – molto vicino al presidente François Hollande e diventato ministro lo scorso dicembre nel nuovo Governo guidato dal suo predecessore Bernard Cazeneuve dopo l'uscita di scena di Manuel Valls – ha stipulato 24 contratti a tempo determinato, soprattutto nei periodi estivi, con le figlie Gaelle e Marie, che nei primi tempi erano ancora studentesse (la prima aveva addirittura 15 anni ed è stata necessaria una deroga), per un ammontare complessivo di 55mila euro.

Poiché le ragazze avevano anche altri impegni (gli studi per l'una e uno stage per l'altra) c'è il sospetto che si trattasse di lavori fittizi. Le Roux lo ha negato, ma visto il contesto – e gli attacchi che lui stesso aveva portato a François Fillon per la vicenda della moglie e dei figli - non ha potuto che rassegnare le dimissioni. Al suo posto è stato nominato Matthias Fekl.

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