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Accordo vicino tra Troika e Grecia su lavoro e tagli alle pensioni

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verso l’eurogruppo

Accordo vicino tra Troika e Grecia su lavoro e tagli alle pensioni

Ansa
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La martoriata Grecia del premier Alexis Tsipras avrebbe raggiunto un accordo nella notte con i suoi creditori su alcuni punti chiave della revisione in corso come la spinosa riforma del lavoro, i tagli alla spesa previdenziale e la liberalizzazione del mercato dell’energia. Tre passi, che sebbene non chiudano tutti i dossier aperti, avvicinano le parti a un accordo prima della riunione dei ministri delle Finanze dell’eurozona previsto in calendario il 7 aprile. Lo hanno rivelato fonti vicine ai negoziati alla agenzia Reuters. L’ufficio del primo ministro greco interpellato da Il Sole 24 Ore non ha voluto né confermare né smentire le indiscrezioni in materia.

I dettagli dell’accordo con la Grecia prevedono una taglio (il tredicesimo della serie dal 2012) alla spesa pensionistica fino all'uno per cento del Pil entro il 2019. Inoltre verrebbe abbassata la soglia di esenzione fiscale a circa 6.000 euro per risparmiare circa un altro 1% del Pil che nel frattempo si è ridotto a causa delle politiche di austerità del 25 per cento. L’esenzione era appena stata elevata.

Infine sulla controversa riforma del lavoro, la Grecia non sarà più costretta a liberalizzare ulteriormente il settore dei licenziamenti collettivi, come inizialmente aveva richiesto il Fmi che per ora non partecipa al terzo salvataggio greco da 86 miliardi di euro. La contrattazione collettiva, che è stata praticamente smantellata da precedenti riforme approvate a partire dal 2012, dovrebbe essere rilanciata a partire da accordi aziendali e poi di settore, dopo il programma di salvataggio in corso la cui valadità scade nel 2018. Data in cui si dovrebbe finalmente parlare del taglio del debito che oggi viaggia al 180% del Pil.

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I lavoratori subordinati della società elettrica pubblica Dei dal 2000. (Fonte: Dei, società pubblica per l'energia)

Le liberalizzazioni energetiche. Infine i creditori hanno ottenuto di riidurre la quota di mercato della società pubblica dell’energia, Dei, attraverso la vendita di quote della società che produce energia con la combustione di lignite. Tuttavia, un funzionario del ministero dell'energia greco ha detto che il problema era ancora in discussione.

Qualsiasi mossa della Dei di vendere attività rischia di suscitare scioperi dei sindacati che hanno hanno già avvertito azioni di protesta se il governo dovesse andare avanti con le vendite. Il ministro dell'Energia, George Stathakis, ex ministro dell’Economia, doveva andare in visita nel nord della Grecia in questi giorni, dove la Dei è un grande datore di lavoro. La Dei ha circa 18mila dipendenti.

La Grecia dovrebbe iniziare a far passare l’accordo in Parlamento subito dopo la firma già dalla prossima settimana. Atene spera dopo questo passaggio si possa aprire la strada per colloqui cruciali sulla riduzione del debito. Il ministro delle Finanze Eukleidīs Tsakaltos ha detto che la ristrutturazione del debito potrebbe favorire il ritorno sui mercati prima della scadenza del piano di salvataggio.
Un portavoce dello Esm, il fondo di salvataggio della zona euro, guidato dal tedesco Klaus Regling, ha detto che eventuali misure di riduzione del debito per la Grecia potrebbero essere decise solo alla fine del programma di salvataggio.

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