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Prima intesa all’Eurogruppo per sbloccare gli aiuti alla Grecia

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atene varerÀ misure pari al 2% del pil

Prima intesa all’Eurogruppo per sbloccare gli aiuti alla Grecia

Il ministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos
Il ministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos

LA VALLETTA - A piccoli passi, tra brusche accelerazioni e altrettanto brusche frenate, la Grecia si sta avvicinando all'agognato accordo con i suoi creditori su una seconda verifica relativa al terzo programma di aiuti finanziari iniziato nel 2015. Riuniti qui a La Valletta, i ministri delle Finanze della zona euro hanno definito «robusta» la ripresa nell'unione monetaria, nonostante i nuovi rischi geopolitici sfociati nella decisione americana di bombardare in Siria.

Il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha parlato di «progressi significativi» nelle discussioni in corso, notando che una intesa di massima è stata trovata sulla tempistica, sulla grandezza e sulla sequenza delle nuove misure pari al 2,0% del prodotto interno lordo greco. «Restano da negoziare i dettagli», ha detto l'uomo politico olandese. Una prima serie di misure, pari all'1% del Pil, è prevista nel 2019 e verterà sul sistema pensionistico. Una seconda tornata dello stesso ammontare giungerà nel 2020.
«Tenuto conto dei molti sforzi della popolazione greca, nel 2020 il governo potrà introdurre misure espansive», ha aggiunto il presidente Dijsselbloem. L'ipotesi più accreditata qui a Malta è che la Grecia e i suoi creditori possano trovare una intesa in maggio, in occasione della prossima riunione dell'Eurogruppo. Dal canto suo, l'esponente della Banca centrale europea Benoît Cœuré ha avvertito che l'economia greca sta soffrendo dell'attuale incertezza e ha esortato le parti a una rapida intesa.

“«Tenuto conto dei molti sforzi della popolazione greca, nel 2020 il governo potrà introdurre misure espansive»”

Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo 

Non è la prima volta che l'establishment comunitario parla di accordo di principio con la Grecia sulla seconda verifica del terzo programma, da cui dipende l'esborso di nuovi prestiti (si veda Il Sole 24 Ore del 21 febbraio). «Questa volta l'intesa appare (…) più solida – spiega un esponente comunitario –. Vi sono stati giorni recenti molto difficili ma molto è stato risolto». Questa settimana il premier greco Alexis Tsipras ha minacciato di chiedere un summit europeo per sbloccare la questione.

La riunione dell'Eurogruppo, che verrà seguita tra oggi e domani da un incontro dell'Ecofin, giunge dopo che nella notte Washington ha colpito basi siriane da cui sarebbero partiti attacchi chimici contro la popolazione civile. Interpellato sui rischi per l'economia europea, il banchiere centrale Cœuré ha spiegato che la ripresa economica nella zona euro è «robusta». Ha poi aggiunto: «Rischi geopolitici esistono, ma solo sullo sfondo di una ripresa che si sta concretizzando».

Un accordo con la Grecia è propedeutico alla partecipazione del Fondo monetario internazionale agli aiuti alla Grecia. Gerry Rice, dell'Fmi, ha commentato i negoziati tra Atene e i suoi creditori: «Vi sono stati importanti progressi nelle ultime settimane. Vi sono ancora molte questioni da risolvere. Ma siamo a uno stadio dove crediamo sia possibile concludere con successo le discussioni». Successivamente, i paesi della zona euro dovranno discutere un delicato alleggerimento del debito pubblico greco.
Durante la riunione di oggi, il presidente Dijsselbloem ha ricevuto implicitamente l'appoggio dei suoi omologhi dopo che una sua intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung ha provocato vive proteste per via di un suo presunto rimprovero ai popoli mediterranei che nonostante aiuti finanziari continuirebbero a sperperare denaro «in donne e alcool» (si veda Il Sole 24 Ore del 23 marzo). I critici hanno sganciato le sue parole dal loro contesto, e molti hanno ammesso che la loro reazione è stata esagerata.

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