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PRIMA VISITA ALL’ESTERO DEL PRESIDENTE

Trump a Riad nel segno del business: accordi per decine di miliardi su armi e petrolio

Donald Trump con il re saudita  Salman bin Abdulaziz al-Saud (Afp)
Donald Trump con il re saudita Salman bin Abdulaziz al-Saud (Afp)

NEW YORK - Una pioggia di accordi economici e uno sfoggio di calore diplomatico: l'Arabia Saudita ha accolto Donald Trump senza lesinare cerimonie e dollari. Dal ricevimento all'aeroporto di Re Salman con te' sorseggiato nel terminal di famiglia negati invece al predecessore Barack Obama. Per arrivare, soprattutto, a centinaia di miliardi di dollari di contratti e impegni di cooperazione in campo militare, industriale e finanziario.

Accordi nella Difesa per 110 miliardi
Il business ha dominato la prima giornata internazionale di Trump quanto la politica dovrebbe tener banco oggi nella seconda: incontrerà i più vicini alleati arabi e del Golfo e parlerà a 40 leader di paesi a maggioranza musulmana all'Arab-Islamic-American Summit, con l'obiettivo di rilanciare la lotta all'estremismo e al terrorismo islamico e sollecitare la soluzione al conflitto israelo-palestinese. E la Casa Bianca considera di buon auspicio i deal siglati, talvolta intese di principio o conferme di vecchie operazioni, in un susseguirsi di summit di Ceo di imprese e di colloqui fra governi. Le forniture militari raggiungono i 110 miliardi - sistemi di missili, vascelli, cibersicurezza - con la possibilità di altri 350 miliardi in dieci anni in ulteriori collaborazioni. I sauditi hanno celebrato accordi a livello aziendale per forse 200 miliardi, con la sola compagnia di stato Saudi Aramco mobilitata per 50 miliardi. Tra le società statunitensi coinvolte la General Electric, che vanta 15 miliardi da elettricità a tecnologie mediche, la Lockheed, con il via libera all'assemblaggio di 150 elicotteri Blackhawk a Riad, e poi Raytheon, Dow Chemical, Exxon Mobil, General Dynamics, Honeywell.

Fondo tecnologico con Softbank
È stato anche formalmente tenuto a battesimo il nuovo fondo tecnologico record da cento miliardi di dollari di Riad e della giapponese SoftBank, che ha promesso di investire meta' delle risorse in startup statunitensi. «L'idea è di avere i sauditi che investono molto negli Stati Uniti e aziende americane che investono qui, in particolare in progetti infrastrutturali. Big dollars», ha dichiarato Gary Cohn, il capoconsigliere economico di Trump ex Goldman Sachs sottolineando i vantaggi per i target di crescita della Casa Bianca.

Le grane interne per Trump
L'abbuffata di intese economiche è tuttavia particolarmente benvenuta anche per ragioni di politica interna. A Washington imperversano le indagini sugli scandali dell'amministrazione, che la stanno indebolendo gravemente: il direttore licenziato dell'Fbi James Comey aspetterà Trump al suo ritorno in patria, dopo il ponte del Memorial Day il prossimo fine settimana, per offrire una testimonianza pubblica alla Commissione di Intelligence del Senato che dovrebbe gettar luce sulle circostanze della sua cacciata e sulla pista russa, cioe' i sospetti di collusione tra la campagna di Trump e il Cremlino per influenzare indebitamente le elezioni americane. Trump ha ormai ammesso di aver cacciato Comey per allentare le “pressioni” del Russiagate sulla Casa Bianca e lo aveva definito un “pazzo” per la sua insistenza durante un incontro con esponenti di Mosca. Abbastanza da sollevare lo spettro di ostruzione della giustizia nel silurarlo.

Gli sviluppi dell’inchiesta
I fantasmi dello scandalo si sono aggravati ancora nelle ultime ore: l'intensificarsi dell'inchiesta, ora affidata a un procuratore speciale, l'ex direttore dell'Fbi Robert Mueller, ha portato adesso nel mirino degli inquirenti uno “stretto collaboratore” di Trump tuttora in servizio alla Casa Bianca. Il Washington Post, che ha riportato l'allargarsi della rete degli inquirenti, non ha fatto nomi ma le voci incontrollate comprendono il genero-confidente Jared Kushner, strumentale anche nel preparare il terreno agli accordi a Riad con il suo portafoglio mediorientale. Kushner e la moglie Ivanka hanno partecipato ieri ai meeting con la famiglia reale saudita, che ha visto l'anziano Re Salman accompagnato dall'influente figlio, il Principe Mohammed bin Salman.

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