New York - L'assemblea degli azionisti del colosso petrolifero Exxon Mobil, nel giorno in cui emerge che Donald Trump intenderebbe uscire dall'accordo sul clima di Parigi, hanno lanciato un guanto di sfida a favore dell'ambiente: hanno approvato con il 62% dei voti una mozione per chiedere che le scelte aziendali tengano conto degli sforzi contro il cambiamento climatico.
Il voto dei soci della più grande compagnia petrolifera quotata al mondo non è vincolante, ma il suo significato non sfugge: l'anno scorso la stessa mozione aveva raccolto solo il 38% dei consensi. E i vertici dell'azienda, pur favorevoli all'accordo di Parigi, erano contrari alla mozione. Un “voto storico”, l'ha definito il rappresentante della Church of England, Edward Mason. Grandi fondi sembrano essersi uniti agli attivisti ambientali nel sostenere la presa di posizione.
La mozione era stata presentata, tra gli altri, dalla Church of England e dal New York State Comptroller Thomas P DiNapoli. Propone che la Exxon riporti formalmente come il suo modello di business sia influenzato dalle politiche globali per limitare l'aumento medio delle temperature sotto i 2 gradi centigradi. Questo è l'obiettivo dell'intesa internazionale di Parigi tra 195 Paesi oggi messa in discussione da Trump, che potrebbe annunciare una decisione in proposito entro pochi giorni.
Altri grandi produttori energetici già pubblicano informazioni sull'impatto sul loro business dell'aumento delle temperature, tra cui la BP e la ConocoPhillips. Occidental Petroleum ha adottato una mozione simile a quella attuale di Exxon nelle scorse settimane.
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