Donald Trump voleva stabilire una “relazione clientelare” con l'Fbi. Un rapporto all'insegna della “fedelta'” più succube. Chiese di abbandonare le indagini sul suo stretto ex collaboratore Michael Flynn - definito “una brava persona” - e fece pressione perche' l'agenzia dicesse pubblicamente che lui, Trump, non era personalmente indagato per il Russiagate, lo scandalo sulle interferenze di Mosca nelle elezioni americane e la collusione di esponenti della campagna di Trump.
Sarà questo il contenuto della presa di posizione introduttiva di James Comey, l'ex direttore dell'Fbi licenziato in tronco da Trump, giovedì mattina davanti alla Commissione Intelligence del Senato. Il testo del suo intervento - un dettagliato j'accuse del comportamento del Presidente - è stato pubblicato in anticipo sul sito della Commissione stessa. La scelta, insolita, ha aumentato la suspense per le audizioni.
Comey, che risponderà anche alle domande dei parlamentari, in sette pagine di testimonianza riferirà con dovizia di particolari di più incontri e interazioni con il Presidente, tra questi una cena in gennaio, un meeting in febbraio e una telefonata finora mai venuta alla luce il 30 marzo. Nella telefonata Trump chiese apertamente che cosa poteva essere fatto dall'Fbi per spazzare via “le nubi di sospetto” del Russiagate, che gli “impedivano di governare”. Durante un'altra telefonata, l'ultimo contatto tra i due l'11 aprile, Trump chiese ancora a Comey di affermare pubblicamente che lui non era sotto inchiesta, una richiesta che Comey si era limitato a passare ai suoi superiori al Dipartimento della Giustizia da cui l'agenzia dipende.
Comey fu talmente turbato dal tono, dalle pressioni e dalla domanda di lealtà assoluta durante gli incontri che chiese al Segretario alla Giustizia Jeff Sessions di intervenire e evitare che Trump organizzasse ulteriori meeting e conversazioni a due. Sessions non rispose alla richiesta. L'ex direttore dell'Fbi cominciò a tenere verbali dettagliati degli incontri imposti da Trump al termine di un meeting alla Trump Tower a New York il 6 gennaio durante la transizione alla Casa Bianca. Comey scrisse le prime note su un computer dell'Fbi in auto fuori dal quartier generale di Trump.
L'opposizione democratica in Congresso sta esaminando la dichiarazioni di Comey per verificare se esistano condizioni prr abuso di potere, ostruzione della giustizia e una eventuale battaglia per chiedere l'impeachment, che però viene deciso dal Congresso oggi a maggioranza repubblicana.
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