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Trump, sanzioni a banca cinese per finanziamenti alla Corea del Nord

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Trump, sanzioni a banca cinese per finanziamenti alla Corea del Nord

(Reuters)
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New York - L’amministrazione Trump fa sapere alla Cina che intende isolare sul serio la Corea del Nord per combattere il suo programma nucleare e missilistico e che Pechino non sta facendo abbastanza. Il Dipartimento del Tesoro ha annunciato sanzioni contro una banca cinese, la Bank of Dandong, accusandola di riciclare denaro per conto di Pyongyang. Nella rete della rappresaglia statunitense sono finite anche un'azienda cinese di spedizioni e due cittadini di Pechino presi di mira per il sostegno ai progetti atomici e militari nordcoreani.

Le sanzioni sono le prime contro un istituto di credito della Cina dal 2005, quando sotto l'amministrazione di George W. Bush venne punito il Banco Delta Asia. Secondo fonti statunitensi, il caso contro la Bank of Dandong era pronto da tempo ma finora era stato congelato dalla preoccupazione di non danneggiare i rapporti con Pechino.

Il Segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, ha detto ieri sera che l’azione vuole adesso inviare «un chiaro messaggio» globale sulla necessità di intervenire più severamente sulla Corea del Nord e sul fatto he Washington «non esiterà» a prendere l’iniziativa. «Taglieremo i canali di finanziamento alla Corea del Nord finché non si comporteranno correttamente», ha detto. E ha aggiunto che «vengono considerate» ulteriori sanzioni.

Trump aveva in passato complimentato Pechino per nuovi sforzi nel contenere la minaccia di Pyingyang, ma di recente ha affermato che queste pressioni non hanno ottenuto risultati. Il giro di vite sull’istituto cinese - che verrà tagliato fuori da rapporti «diretti e indiretti» con il sistema finanziario americano comprese relazioni con banche non statunitensi che operano negli Usa - potrebbe tuttavia creare nuove tensioni bilaterali ad una sola settimana dal vertice del G20 di Amburgo, al quale parteciperanno sia il presidente statunitense che quello cinese Xi Jinping e che vedrà la crisi con Pyongyang al centro dell'agenda. Un summit che si presenta difficile nonostante i portavoce americani abbiano insistito che le nuove sanzioni non sono un gesto di rottura nei confronti della Cina e di sperare anzi in maggior cooperazione futura.

La decisione americana, in una coincidenza non casuale, è stata annunciata poche ore prima di un incontro alla Casa Bianca tra Trump e il nuovo presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, a sua volta preoccupato per i programmi di Pyongyang ma aperto a maggiori soluzioni diplomatiche con lo scomodo e pericoloso vicino.

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