Le elezioni politiche anticipate ad ottobre, dopo la fine della coalizione tra popolari guidati dall’astro nascente Sebastian Kurz, 30 anni, e i socialdemocratici, non hanno impedito al Parlamento austriaco di approvare l'implementazione di un bonus d'impiego come mezzo per la creazione di nuovi posti di lavoro. Cioè di avere il focus sull’economia.
Così a partire dal 1° luglio 2017 le imprese avranno il diritto di fare richiesta di rimborso del 50% sui costi del lavoro non salariali (i cosiddetti contributi di previdenza sociale) per ognuno dei nuovi posti di lavoro, entro un periodo massimo di tre anni. Il fondo è accessibile alle aziende indipendentemente dalla loro dimensione o dal settore in cui operano, a condizione però che la loro sede o la loro sede permanente sia in Austria.
La banca di finanziamento pubblico, Austria Wirtschaftsservice (Aws), è responsabile per la gestione della richiesta e della garanzia del fondo. «Con il bonus d'impiego, il Governo austriaco sta attuando ancora una volta misure specifiche in grado di fornire un sostegno considerevole a piccole e medie imprese, riducendo le difficoltà nell'assunzione di nuovi dipendenti», ha affermato René Siegl, direttore generale di ABA , Invest in Austria, l’ente pubblico che cerca di attrarre gli investitori stranieri in Austria. «Come risultato, i segnali continuano a indicare un ulteriore stimolo per la scelta della sede del business in Austria».
La decisione di introdurre il bonus d'assunzione segue la precedente riduzione graduale dei costi di lavoro fino a 1 miliardo di euro e l'attuazione di sussidi per costi di lavoro non salariali per startup innovative, attive in Austria dal gennaio 2017. Il Governo austriaco di coalizione tra popolari e socialdemocratici ha reso disponibile un fondo di 2 miliardi per finanziare il bonus d'assunzione.
Come fare per chiedere il bonus
Le aziende interessate possono fare richiesta del bonus d'impiego per nuovi posti di lavoro a partire dall'1 luglio 2017. Le relazioni di impiego - spiega una nota dell’Aba - sono disponibili al finanziamento se:
•Il nuovo assunto ha copertura sociale assicurativa obbligatoria,
•Il nuovo posto di lavoro ha una durata minima di quattro mesi
•Il nuovo assunto è soggetto a tassazione municipale e a leggi austriache sociali e sul lavoro
•Il posto è occupato da una persona ammissibile al finanziamento (individui già impiegati che cambiano posti di lavoro, persone precedentemente registrate come disoccupate o laureate presso un istituto austriaco di istruzione).
Maggiori informazioni sul bonus d'impiego sono disponibili sul sito www.beschaeftigungsbonus.at.
La situazione politica austriaca
I popolari sono in ripresa nei sondaggi. È bastata la notizia della presidenza del giovane Sebastian Kurz dell'OeVP (i democristiani austriaci) per far impennare i consensi del partito Popolare, facendolo balzare al primo posto negli orientamenti di voto, dopo una lunga serie di sondaggi poco positivi per i Popolari schiacciati da socialmocratici e libeal-nazionalisti del Fpoe, gli eredi di Jorg Haider. Kurz ha chiesto “carta bianca” per svecchiare un partito tradizionalmente dalle dinamiche interne molto farraginose. Secondo un analista austriaco la vera novità del 2017 in Austria è che il Partito Popolare è sempre stato un partito “contenitore”, fatto di tanti feudi regionali, ove la leadership del capo si infrangeva contro i poteri forti (ad esempio i dirigenti del partito che ricoprono la carica di governatori regionali). Con Kurz non sarà più così, al punto che il suo nome sarà presente accando al logo tradizionale del partito nella scheda elettorale. Kurz al momento è la star politica a Vienna e è stato dato a percentuali di approvazione molto alte, intorno al 35%.
Naturalmente queste cifre si sgonfieranno durante la campagna elettorale, ma di sicuro Kurz sarà un protagonista. Il neo segretario dei popolari vuole far chiudere, subito dopo la rotta balcanica, anche la rotta mediterranea, e agli occhi degli austriaci si presenta come l'unico in Europa che prende iniziative sui migranti. In materia ha proposto da tempo che gli assegni familiari per gli emigrati che hanno famiglie all'estero siano adeguati a quanto percepiscono nel paese di origine. Molti lo accusano di avere toni populisti soprattutto suol tema dei migranti. Effettivamente sulla questione il partito popolare di Kurz si è spostato parecchio a destra e sicuramente queste posizioni danneggeranno i liberal-nazionali della Fpoe più che i socialdemocratici della Spoe. Molti sociologi accomunano Kurz al presidente francese Macron, o forse come dice il politologo austriaco Anton Pelinka, «oggi a Vienna ci sono due Macron, Kurz per i popolari e Kern (il premier in carica) per i socialdemocratici».
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