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Bruxelles pronta a sanzionare la Polonia per la legge anti-giudici

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procedura per violazione dello stato di diritto

Bruxelles pronta a sanzionare la Polonia per la legge anti-giudici

  • –BRUXELLES dal nostro corrispondente
Centinaia di migliaia di cittadini polacchi hanno manifestato domenica a Varsavia contro il governo
Centinaia di migliaia di cittadini polacchi hanno manifestato domenica a Varsavia contro il governo

La Commissione europea ha annunciato oggi probabili nuove procedure di infrazione contro la Polonia sulla scia di una controversa riforma del sistema giudiziario, tale «da amplificare grandemente i rischi per la tenuta dello Stato di diritto» nel paese dell’Est Europa. Il vicepresidente dell’esecutivo comunitario Frans Timmermans ha anche aperto la porta a una possibile sospensione dei diritti della Polonia nell’Unione, ex articolo 7 dei Trattati.

«Il nostro è un messaggio politico chiaro e forte (…). Considerate individualmente Le recenti leggi presentate dal governo polacco mettono a rischio la separazione dei poteri. Considerate collettivamente queste leggi metterebbero sotto tutela politica l’intero sistema giudiziario», ha avvertito in una conferenza stampa a Bruxelles il vicepresidente Timmermans alla fine di una riunione del collegio dei commissari dedicata tra le altre cose alla situazione in Polonia.

Quattro i testi controversi. I primi due riguardano il Consiglio nazionale della magistratura, i cui membri verranno nominati dal Parlamento, e la Scuola nazionale della magistratura. Il terzo riforma l’organizzazione delle corti, con la nomina governativa dei presidenti di tribunale. Il quarto, infine, rivede il funzionamento della Corte di Cassazione, prevedendo il pensionamento di tutti i giudici dell’organismo supremo e la nomina dei loro successori da parte del ministro della Giustizia.

Di questi quattro testi legislativi, voluti dal governo nazionalista polacco, tre sono stati approvati dal Parlamento, uno è già entrato in vigore, due sono ancora in attesa della firma del presidente Andrzej Duda e un altro è ancora in discussione. Ritenuta un «colpo di Stato surretizio», la riforma è stata oggetto di una manifestazione popolare lo scorso fine settimana a Varsavia. A rischio, secondo i critici, è l’indipendenza dei giudici e la separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.

Il vice presidente Timmermans ha annunciato che il collegio dei commissari valuterà la settimana prossima una nuova raccomandazione da inviare al governo Szydlo così come l’apertura di procedure di infrazione per violazione del diritto comunitario. Tra le altre cose l’uomo politico olandese ha fatto notare che i magistrati polacchi sono chiamati a far rispettare il diritto comunitario. Le riforme introdotte dal governo polacco mettono in dubbio l’applicazione indipendente dell’acquis communautaire in Polonia.

Al potere da 20 mesi, il governo Szydlo sta riformando radicalmente la Polonia. A una domanda se nel Paese vi è in corso un cambio di regime, Timmermans ha risposto: «Ho detto che la riforma metterebbe sotto tutela politica la magistratura. Di più non voglio dire». Il vicepresidente della Commissione ha avvertito che ormai l’esecutivo Ue è «molto vicino» alla possibilità di iniziare la procedura ex articolo 7 dei Trattati che potrebbe portare alla sospensione dei diritti del Paese nell’Unione.

L’uso di questa norma è politicamente dirompente e giuridicamente difficile. Prevede che una maggioranza dei tre quinti del Consiglio constati «un evidente rischio di violazione grave» dello Stato di diritto. Successivamente, all'unanimità questa volta, i Ventotto possono “constatare l'esistenza di una violazione grave e persistente” dello Stato di diritto. Il secondo passaggio appare più arduo del primo. Ciò spiega perché Bruxelles finora ha preferito optare per strumenti più morbidi.

Solo dopo la constatazione all’unanimità, i Paesi possono alla maggioranza qualificata sospendere alcuni diritti, tra cui «i diritti di voto del rappresentante del governo di tale Stato membro in seno al Consiglio». La partita polacca si svolge mentre sull’Unione pesa la decisione clamorosa della Gran Bretagna di lasciare la costruzione europea. Molti osservatori prevedono che Varsavia possa seguire Londra, anche se non mancano differenze tra interessi e tradizioni tra i due Paesi.

L’establishment comunitario sta facendo i conti con una deriva politica in Polonia con pochi precedenti. Già alla fine dell’anno scorso, la Commissione europea aveva inviato a Varsavia una raccomandazione per via di un’altra controversa riforma giudiziaria riguardante la Corte costituzionale. Ancora oggi, il vice presidente Timmermans ha invitato i massimi rappresentanti polacchi a un prossimo incontro a Bruxelles «per riprendere il dialogo».

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