TOKYO - Un minuto di silenzio, questa mattina, al Parco della Pace di Hiroshima per commemorare le vittime della prima bomba atomica, lanciata esattamente 72 anni fa.
Il mondo pensa ai quei 140 mila morti tra l'amara considerazione che oggi la minaccia nucleare continua a incombere sull'umanita': da ultimo, i progressi nel programma missilistico e atomico della Corea del Nord e le minacce americane di azione militare contro Pyongyang rendono la situazione letteralmente esplosiva, mentre sale la tensione anche tra Stati Uniti ed Iran.
Il sindaco di Hiroshima Kazumi Matsui ha definito l'arma nucleare il male assoluto e incoraggiato tutti a cercare di mettere in pratica il trattato per l'abolizione delle armi atomiche votato da 122 Paesi alle Nazioni Unite il 7 luglio scorso, ma boicottato come utopistico dalle nazioni dotate di questo tipo di armi di distruzione di massa.
Il paradosso è che anche il Giappone, unico Paese vittima, ha snobbato il trattato, in quanto il suo governo ritiene essenziale per la difesa l'obrello nucleare americano. Il premier Shinzo Abe, presente alla cerimonia di Hiroshima, non ha nemmeno citato il trattato abolizionista, dando una profonda delusione agli hibakusha, i sopravissuti all'atomica, la cui eta' media oggi e' di oltre 81 anni: ormai flebile testimonianza vivente degli orrori dell'atomo, che rischiano di essere replicati.
Matsui non è arrivato a sollecitare esplicitamente il suo governo ad aderire al trattato, ma ha raccomandato all'esecutivo di «manifestare il pacifismo insito nella Costituzione facendo tutto quanto in proprio potere per ridurre le diferenze tra Paesi nucleari e Paesi non-nucleari».
Per la verità, Abe desidera cambiare la Costituzione ultrapacifista varata sotto l'occupazione militare americana, anche se questo suo desiderio sembra incontrare grandi ostacoli a causa del calo della sua popolarita' legato a un paio di scandali (circostanza che l'ha indotto ad accelerare un profondo rimpasto nel governo, appena varato con il rinnovo di buona parte dei ministri).
La posizione ufficiale nipponica è che un trattato internazionale per l'abolizione delle armi atomiche non ha senso senza la partecipazione dei Paesi nucleari, per cui la recente iniziativa all'Onu non e' da considerare utile, in quanto amplia i contrasti tra schieramenti. Il Giappone di Abe aveva contribuito anche a impedire che l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama potesse annunciare la rinuncia americana all'opzione di “First Strike” (ossia a utilizzare per primi le armi atomiche), sostenendo dietro le quinte che una simile pronuncia avrebbe indebolito la Difesa dell'arcipelago.
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