Giovanissimo ma «molto radicalizzato, soprattutto per la sua età». I media spagnoli descrivono così Moussa Oukabir, 18 anni da compiere a novembre, indicato come il principale sospetto per l’attentato di ieri a Barcellona. Sarebbe stato lui a guidare sulla Rambla il furgone che ha travolto e ucciso 14 persone, noleggiato forse con i documenti del fratello maggiore Driss. Moussa ha vissuto fino ad oggi a Ripoll, cittadina catalana di poco più di 10mila abitanti, insieme ai genitori.
Il suo profilo Facebook è stato oscurato, come era successo poche ora prima a quello del fratello, ma sono circolati alcuni post pubblicati sui suoi vari profili pubblici online. In uno, in particolare, Moussa dichiarava che il suo primo proposito «da Re del mondo» sarebbe stato quello di «uccidere gli infedeli, e lasciare solo i musulmani che seguono la religione». Quando lo ha scritto aveva 15 anni. Una vena violenta emerge anche in altre risposte, ad esempio quando spiega cosa farebbe a qualcuno che gli ha mentito per più di un anno: «Ucciderlo con la pistola».
Il fratello Driss in Italia nel 2014
In una prima fase i sospetti si erano concentrati sul fratello Driss, nato nel 1989 incarcerato per un mese nel 2012, ma gli inquirenti si sono indirizzati su Moussa dopo che il maggiore ha dichiarato che gli sono stati rubati i documenti. A quanto è emerso nelle ultime ore, Driss Oukabir era stato in Italia nell'estate 2014, ospite per alcuni giorni di una donna di Viterbo che aveva conosciuto in
precedenza in Spagna. La donna è stata rintracciata dalla polizia che l'ha sentita già ieri: agli investigatori ha confermato che la permanenza di Driss è stata solo una vacanza. Secondo gli inquirenti, l'episodio non è in alcun modo collegato
alla strage di ieri e ad altri fatti di terrorismo.
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