Nuovo cyberattacco negli Stati Uniti, stavolta ai danni di Equifax, una delle maggiori agenzie di credit reporting americane: tra metà maggio e luglio gli hacker avrebbero rubato i dati personali di 143 milioni di persone, tra i quali anche cittadini canadesi e britannici. Secondo Equifax (le cui azioni ieri sono crollate del 19% nella seduta after-hours di Wall Street) i pirati informatici avrebbero approfittato di una falla nel sistema informatico per sottrarre dati che includono il nome, le coordinate di iscrizione alla sicurezza sociale, l'identificativo della patente; in 209mila casi è stato sottratto anche il numero della carta di credito.
Equifax gestisce i dati di oltre 820 milioni di consumatori e di più di 91 milioni di imprese in tutto il mondo. L'attacco è considerato molto serio dagli analisti.
Secondo Avivah Litan, un esperto di Gartner, «in una scala tra 1 e 10, questo è senza dubbio a livello 10, poiché colpisce l'intero sistema statunitense del credit reporting, che utilizza gli stessi dati». L'attacco hacker è stato scoperto dalla società alla fine di luglio, ma la notizia è stata diffusa solo ieri. L'Fbi sta indagando sull'accaduto.
«Le informazioni personali verranno molto probabilmente utilizzate per il phishing», ha spiegato Matt Tait, esperto di cybersicurezza ed ex analista del servizio britannico di intelligence GCHQ. Intanto la Sec (la Consob statunitense) sta indagando su tre manager di Equifax che proprio tra fine luglio e inizio agosto hanno venduto azioni della società o esercitato opzioni per un valore di quasi 18 milioni di dollari. Tra loro c'è il direttore finanziario John Gamble.
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