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oggi il columbus day

La triste festa di Colombo: da eroe a «genocida», ma Trump lo difende

(Marka)
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Da grande navigatore che ha unito per la prima volta due Continenti a simbolo del colonialismo e dello sterminio dei nativi americani. Per le celebrazioni di Cristoforo Colombo, l’esploratore italiano più famoso di tutti i tempi sarà una giornata molto tesa quella che si festeggerà oggi negli Usa: da settimane anche lui è rimasto coinvolto nella «guerra delle statue», partita con l’offensiva contro tutti i simboli razzisti, con le sue immagini colpite e sfregiate dai vandali. Tanto che a New York la statua dedicata al navigatore a Columbus Circle, che svetta nel cuore di Manhattan da fine ottocento, è da giorni transennata. A difendere Colombo è sceso in campo il presidente Usa, Donald Trump.

Ogni secondo lunedì di ottobre in America si celebra il Columbus Day, la festa nazionale che ricorda l’arrivo di Cristoforo Colombo con le sue tre caravelle il 12 ottobre del 1492. A New York dove banche e uffici pubblici sono chiusi è in programma la classica parata sulla Fifth Avenue a cui normalmente partecipa in massa la comunità italo-americana. Quest’anno però le cose potrebbero andare diversamente, non c’è aria di festa.

La statua dedicata al navigatore a Columbus Circle - eretta nel 1892 su un piedistallo di circa 21 metri in occasione del 400esimo anniversario della scoperta dell’America - è da giorni transennata e guardata a vista dalla polizia. Il sindaco di New York, Bill de Blasio, che punta al rinnovo del suo mandato nelle elezioni di novembre, nelle settimane scorse ha nominato una commissione che sta valutando il da farsi: tra le ipotesi anche quella di rimuovere la statua. Una mossa resasi necessaria dopo che nell’ultimo mese ci sono stati episodi di vandalismo, con alcuni monumenti dedicati a Colombo in diversi luoghi di New York decapitati o ricoperti di graffiti. A Los Angeles addirittura le autorità comunali hanno deciso di cancellare l’annuale parata, rompendo una tradizione che dura da decenni.

Ma perché gli americani non amano più chi li ha “scoperti”? In molti, soprattutto i movimenti per i diritti civili, lo accusano di essere all’origine del genocidio degli indigeni perpetrato dagli europei subito dopo la scoperta dell'America. In realtà il navigatore italiano è finito nel mezzo di una guerra dichiarata alle statue dei “Sudisti” che combatterono durante la guerra civile contro i “Nordisti” che volevano la fine della schiavitù. I sudisti, in quanto schiavisti, sono entrati nel mirino degli antirazzisti che lo scorso agosto, a Charlottesville, in Virginia, hanno preso di mira la statua del generale sudista Robert E. Lee difesa dai cosiddetti suprematisti che rappresentano la destra americana. Da lì sono scoppiati duri scontri che si sono conclusi con tre morti e dichiarazioni di Trump che hanno acceso ancor di più gli animi. Le proteste alla fine sono passate dalle immagini simbolo dei sudisti a Cristoforo Colombo. Tanto che in diversi Stati americani si è pensato di abolire il Columbus Day, trasformandolo in un “Indigenous Day”.

“L’arrivo degli europei nelle Americhe fu un evento che innegabilmente cambiò il corso della storia dell’umanità e gettò le basi per lo sviluppo della nostra grande nazione”

Donald Trump, presidente degli Stati Uniti 

I Carabinieri recuperano la lettera di Cristoforo Colombo che annuncia la scoperta del Nuovo mondo

A difendere uno dei simboli dell’Italia nel mondo è stato il presidente Usa Dondald Trump, che giorni fa ha proclamato ufficialmente il 9 ottobre Columbus Day, rimarcando come «la coraggiosa prodezza» di Colombo unì continenti e «ha ispirato innumerevoli altri a perseguire i propri sogni e le proprie convinzioni, anche davanti a incertezze estreme ed enormi perplessita». Il presidente Usa ha anche affermato gli «stretti legami con il paese di nascita di Colombo, l’Italia», sottolineando che proprio Cristoforo Colombo «rappresenta la ricca storia dell'importante contributo italoamericano alla nostra Nazione». Con le sue parole Trump non lascia spazio a dubbi: «L’arrivo degli europei nelle Americhe fu un evento che innegabilmente cambiò il corso della storia dell’umanità e gettò le basi per lo sviluppo della nostra grande nazione. Per questo, nel Columbus Day, onoriamo lesperto navigatore e uomo di fede, la cui coraggiosa prodezza unì i continenti». «Colombo era nativo di Genova, nell’attuale Italia, e rappresenta - ha aggiuntoil presidente Usa - la ricca storia degli importanti contributi italoamericani alla nostra nazione. Non c'è dubbio che la cultura americana, il business, la vita civile sarebbero meno vibranti in assenza della comunità italoamericana».

Anche i newyorkesi cominciano comunque a farsi sentire . Un primo gruppo ha inviato un messaggio chiaro al sindaco Bill de Blasio: «Cristoforo Colombo non si tocca». Durante l’annuale parata nel Bronx, alla vigilia del Columbus Day vero e proprio, oltre mille persone hanno firmato una petizione per salvare la statua del navigatore a Columbus Circle, che il sindaco sta valutando di rimuovere in risposta alle richieste di chi lo accusa di essere un simbolo del colonialismo. Ma De Blasio ha assiucrato che «non c’è alcun piano per rimuovere la statua di Cristoforo Colombo da Columbus circle». Intanto in oltre 50 città americane - tra cui Los Angeles, Seattle, Denver, Phoenix, Portland, Tulsa, Austin e Salt Lake City - sta montando la protesta, con i festeggiamenti per il navigatore italiano trasformati nella festa dei nativi americani.

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