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Perché la Svezia è il paradiso delle start up (e cosa dovrebbe…

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LA «SILICON VALLEY» scandinava

Perché la Svezia è il paradiso delle start up (e cosa dovrebbe imparare l’Italia)

(Bloomberg)
(Bloomberg)

Come è possibile che uno Stato con tasse alte e grande (ma efficiente) spesa pubblica, culla del welfare, dei benefit sociali e degli orari di lavoro ridotti a favore del tempo libero, sia diventato la vera Silicon Valley europea? Com’è possibile che la cultura del rischio d’impresa germini proprio nel Paese dove un robusto sistema di welfare riduce i rischi ai minimi termini? Välkommen (benvenuti) nel paradosso svedese.

Parlare di paradosso non è un’esagerazione: alla faccia dei vari studi scientifici che ci spiegano come tasse alte e generosa spesa pubblica scoraggino l’imprenditoria, ecco che scopriamo una Svezia dove secondo i dati Ocse esistono venti startup (con almeno tre anni di vita) ogni mille lavoratori, contro le appena cinque degli Stati Uniti. Una Svezia dove le start up vecchie almeno tre anni creano cinque posti di lavoro ogni cento esistenti (contro i due degli Usa). E ancora, la Svezia dove esiste una capitale, Stoccolma, che nel rapporto tra abitanti e numero di società tech da almeno un miliardo di dollari è seconda solo alla Silicon Valley delle varie Apple, Google e Facebook.

Non pensiamo solo ai grandi nomi del tech svedese come Spotify, il servizio di streaming musicale on demand; Klarna, la più grande piattaforma di e-payment europea; King, la gaming company. L’innovazione in Svezia è capillare, figlia di un Paese dove non vengono negate opportunità: circa il 65% degli svedesi tra i 18 e i 64 anni ritiene che ci siano buone possibilità di avviare un’impresa nel loro Paese, contro il 47% degli americani, spiega un reportage del settimanale statunitense Atlantic.

Il Regno scandinavo di Carlo XVI Gustavo brilla persino nel confronto con la culla mondiale dell’innovazione, gli Stati Uniti. Mentre oltreoceano solo l’8% delle società si possono definire start up (erano il 15% nel 1978), nella piccola Svezia con i suoi 10 milioni di abitanti il trend di creazione di nuove imprese è in aumento dagli anni Novanta. Il Pil svedese è cresciuto di oltre il 4% nel 2015 e del 3% nel 2016, superando quello dei maggiori Paesi europei e degli Stati Uniti. Dalla metà degli anni Novanta sovraperforma con regolarità la crescita media europea. Come è possibile?

La ricetta del successo svedese è fatta di vari ingredienti. Innanzitutto le riforme, messe in cantiere per affrontare la grave crisi degli anni Novanta, che hanno aperto il mercato nazionale alla concorrenza e agli investimenti stranieri riducendo il peso dominante dei monopoli pubblici attraverso una forte deregulation. La quota di capitali esteri nelle imprese svedesi è così quasi sestuplicata in un decennio, passando dal 7% nel 1989 al 40% nel 1999: tra i casi più recenti di acquisizioni va per esempio ricordato quello di Mojang, la società produttrice di videogiochi, che nel 2014 è finita sotto il controllo di Microsoft per 2,5 miliardi di dollari.

Anche la pressione fiscale sulle imprese è progressivamente calata. L’apertura dell'economia svedese è stata probabilmente il principale ingrediente del suo successo, proprio come nel caso svizzero. Entrambi i Paesi, per inciso, hanno un debito pubblico che si aggira intorno al 40% del Pil e la tripla A da tutte le principali agenzie di rating.

Secondo ingrediente del successo svedese: la deregulation svedese ha coinciso con l’avvento di internet, su cui Stoccolma ha investito con grande decisione da subito, dotandosi di una delle migliori reti al mondo: ancor oggi, la velocità media nel Regno scandinavo (22,5 Mb/sec) supera quella degli Stati Uniti (18,7 Mb/sec). Decisiva e geniale è stata anche la detassazione alle aziende che dotavano i dipendenti di un computer da portare a casa e da far usare a tutta la famiglia. In questo modo si è creata un’alfabetizzazione digitale di base che ha pochi rivali al mondo.

I risultati del modello svedese sono sotto gli occhi di tutti. E probabilmente, tra gli ingredienti del successo, ce n’è uno proprio legato al welfare nordico: con uno Stato sociale che assicura servizi di ottima qualità (dalla sanità all’istruzione) a costo zero, i cittadini si sentono più rassicurati nell’assumersi qualche rischio imprenditoriale. Può addirittura essere diventente, in un Paese così organizzato da risultare noioso. E se qualcosa dovesse andare male, possono stare tranquilli: mamma Svezia non li abbandonerà mai.

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