La giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia è rimasta uccisa nel pomeriggio di oggi dall'esplosione di un’autobomba. Lo ha confermato il premier maltese Joseph Muscat, che ha condannato l'episodio parlando di attacco “barbaro”: «Tutti sanno quanto Galizia fosse critica nei miei confronti - ha detto - ma nessuno può giustificare questo atto barbaro». La cronista, 15 giorni fa, aveva depositato una denuncia dopo aver ricevuto minacce di morte.
Daphne Caruana Galizia era diventata celebre a seguito dello scandalo dei
“Maltafiles”, una inchiesta internazionale indipendente secondo la quale «lo Stato nel Mediterraneo fa da base pirata per l'evasione fiscale in Ue».
Galizia era stata denominata “una donna Wikileaks” da Politico, che l'aveva inserita tra le 28 personalità che “stanno agitando l'Europa”.
La giornalista era stata in prima fila poi nel 2016, quando dalle carte delle Panama Papers spuntò il nome della moglie del premier laburista maltese, Jospeh Muscat, che ha sempre respinto ogni accusa. La donna avrebbe avuto delle proprietà nei paradisi off-shore. La vicenda ha portato a elezioni anticipate sull'isola, vinte da Muscat lo scorso giugno.
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