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FT: «Milano guida la corsa all’Ema con Bratislava»

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FT: «Milano guida la corsa all’Ema con Bratislava»

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Milano e Bratislava sono le due città che guidano la corsa ad ospitare l’Ema dopo Brexit, l’agenzia europea del farmaco che lascerà Londra dopo l’addio del Regno Unito alla Ue. Lo scrive il Financial Times che racconta l’«animata battaglia» che si concluderà entro il mese di novembre, esattamente il 20. Il quotidiano della City cita «alti diplomatici» secondo i quali le maggiori chance di vittoria sono della città italiana e di quella slovacca, fra i 19 Paesi che hanno fatto richiesta per ospitare l’Agenzia.

Dopo Milano e Bratislava che adesso dunque emergono come le candidate più forti seguono Amsterdam e Copenhagen. Due giorni fa sembrava che la corsa fosse fra cinque candidate che adesso, secondo le fonti a Bruxelles del quotidiano londinese, si sarebbero ridotte a due. L’Agenzia europea del Farmaco ha 900 dipendenti a tempo pieno e ogni anno ospita e accoglie circa 35mila funzionari e scienziati perché è l’ente che ha il cruciale compito di approvare i medicinali che vengono venduti nel mercato Ue.

Il sistema di voto prevede tre turni a eliminazione per arrivare a definire le due «vincitrici» che accoglieranno l'Agenzia Ue del farmaco e l'Autorità bancaria europea, dopo l'addio a Londra. Il voto è segreto, si useranno schede cartacee in cui i nomi delle città candidate saranno in ordine protocollare, quindi l’inserimento nell’urna. Lo scrutinio è compito della presidenza estone di turno dell'Ue e dal servizio legale del Consiglio. Tutte le operazioni di voto e di spoglio avverranno all'interno della stessa sala riunioni, in presenza dei ministri e del loro staff.

Si prevede, tra un voto e l'altro, una pausa di circa mezz'ora per effettuare le operazioni di spoglio e preparare la votazione successiva.

L’intera procedura di voto dovrebbe durare tra un'ora e mezza e due ore per arrivare alla designazione delle nuove sedi per Ema, che sarà la prima ad essere decisa, ed Eba (European Banking Authority), la seconda a passare ai voti. I Paesi possono votare per la propria città candidata o possono anche astenersi dal voto o votare scheda bianca o nulla. Non c’è un quorum previsto e, affermano le fonti, «non c’è uno scenario B», ovvero non si pensa a rinvii, ritardi o blocchi nella votazione. Confermata anche la volontà di Bruxelles di rendere noto solo il risultato finale e non quelli delle votazioni intermedie. Alla fine del voto, le schede cartacee verranno distrutte.

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