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Usa, passa alla Camera la riforma fiscale di Trump

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ora passaggio al senato

Usa, passa alla Camera la riforma fiscale di Trump

(Afp)
(Afp)

La Camera del Congresso Usa ha approvato la riforma fiscale che prevede tagli alle tasse da 1.500 miliardi di dollari in 10 anni e che - tra le altre cose - ridurrà al 21% dal 35% l'aliquota per le aziende. Con 227 voti a favore e 203 contro - ci sono state 12 defezioni tra i Repubblicani - il Testo unico della legislazione (diffuso venerdì scorso) ora passa al Senato. In quell'aula il partito repubblicano vanta una maggioranza di 52 seggi e si può permettere solo due defezioni. Per salvare la situazione in caso di emergenza, il vicepresidente Mike Pence è pronto a esercitare il cosiddetto voto “tie-breaking”; per questo ha posticipato il suo viaggio in Medio Oriente. Già domani Donald Trump potrebbe apporre la sua firma sul provvedimento, che così diventera' legge garantendo al presidente americano la sua prima vittoria legislativa da quando il 20 gennaio 2017 ha messo piede alla Casa Bianca.

E il partito repubblicano festeggia. Kevin Brady, il repubblicano alla guida della commissione responsabile della stesura della riforma, ha fornito agli americani tre date: «Dal primo gennaio il nuovo sistema tributario entrerà in vigore, dal primo febbraio i vostri salari saliranno e il 15 aprile (scadenza entro cui in Usa si deve fare la dichiarazione dei redditi, ndr) sarà l'ultima volta che si farà riferimento a un sistema tributario orribile e terribile». Lo speaker alla Camera, Paul Ryan, ha detto a persone e aziende: «l'aiuto sta per arrivare». Secondo lui la riforma rappresenta un «cambiamento profondo. È un grande giorno per l'America e per l'economia». Immediata la reazione del presidente Donald Trump, che si è congratulato con i Repubblicani per il successo alla Camera.

I pilastri della riforma sono confermati: le imposte sugli utili d’impresa scenderanno al 21% dal 35 per cento. Eliminata la Alternative minimum tax aziendale che eroderebbe crediti per ricerca e sviluppo. Meno drastica invece la svolta sulle imposte individuali: le aliquote restano sette, leggermente abbassate a partire dalla massima, che scende dal 39,6 al 37 per cento.

Il testo approvato oggi prescrive anche imposte una tantum sul rimpatrio di profitti accumulati all'estero da società Usa - in tutto sono circa tremila miliardi - pari al 15,5% per il cash e all'8% per attività non liquide (dal 14,5% e 7,5% ipotizzati in un primo momento).

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