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Trump: «No a profughi da quei cessi di paesi». Poi la smentita

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nel mirino africa, El Salvador, Haiti

Trump: «No a profughi da quei cessi di paesi». Poi la smentita

NEW YORK - Ci sono “shithole countries”. E c'è la Norvegia. Donald Trump ha finora fatto scalpore con la sua geopolitica. Adesso ci prova con la geografia. Il suo mondo è semplice, visto sotto la lente della “minaccia immigrazione”. Ci sono appunto le nazioni shithole, di m... E ci sono i paesi desiderabili come la Norvegia. Tra i primi il Presidente ha annoverato tutto quelli che vorrebbe mettere sulla lista nera delle esplusioni di migranti, El Salvador, Haiti e per buona misura tutta l'Africa. Sui secondi non ha dato lumi, ma si puo' presumere voglia alludere a luoghi che considera immacolati e sviluppati.

Trump, ha svelato la stampa americana a cominciare dal Washington Post, ha esternato la sua lezione-shock di geografia dell'immigrazione davanti a un gruppo di parlamentari: in particolare due senatori, il repubblicano Lindsey Graham e il democratico Richard Durbin, che stanno lavorando a una soluzione bipartisan per evitare la cacciata ravvicinata di un milione di persone a causa della cancellazione di protezioni preesistenti. I Dreamers arrivati clandestini da bambini, e i salvadoregni, rifugiati per ragioni umanitarie dopo devastanti terremoti.

Ma i due, piu' che invitati a un incontro, sono stati vittima di un'imboscata nello Studio Ovale che li ha lasciati esterrefatti: Trump era affiancato da scherani ultra-conservatori, quali il senatore dell'Arkansas Tom Cotton, che avevano appena presentato invece una proposta oltranzista che vuole ridurre immigrati illegali e legali. E, alle loro proposte moderate, ha risposto con lo sfogo di profanita' dai forti connotati razziali.

Ditemi, ha chiesto Trump apparentemente frustrato dalla cautela dei suoi interlocutori, “perche' dobbiamo avere tutta questa gente che viene qui da shithole countries?” Ancora: perche' “abbiano bisogno di piu' haitiani? Toglieteli da qualunque accordo”. Più tardi la smentita: «Il linguaggio che ho usato al meeting sull'accordo Daca è stato duro», ha detto Trump, «ma non ho usato quelle parole». E poi: «Quello che è stato veramente duro è stato ricevere una proposta così stravagante», ha aggiunto.

Meglio se gli immigrati, in tutti i casi, vengono dalla Norvegia o dall'Asia. Perche' la Norvegia? Questo probabilmente ha piu' a che vedere con la scarsa capacita' di attenzione del Presidente che con qualche scelta ragionata: aveva appena incontrato il giorno prima il premier di Oslo in visita di Stato. Che potrebbe essere scusato se adesso domandasse a Trump perche' mai un norvegese dovrebbe ascoltare il suo appello a trasferirsi negli Stati Uniti davanti a simili dimostrazioni di civilta' della Casa Bianca.

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